Table of Contents Table of Contents
Previous Page  56 / 168 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 56 / 168 Next Page
Page Background

56

rmo

ottobre 2016

INCHIESTA

elettronico; meccatronica di ultima generazione, in

grado di automatizzare interi processi industriali.

Ma non è tutto.

La imprese italiane hanno la capacità di essere creative e

ritagliare un sistema produttivo secondo le esigenze di

chi lo utilizzerà, proprio per quelle specifiche esigenze.

La combinazione di capacità tecniche e creatività per-

mettono alle aziende italiane di competere sui mercati

mondiali. Da Boeing a General Motors, dalla Nasa a

Caterpillar e Tesla sono numerose le imprese a stelle e

strisce utilizzatrici, dirette o indirette della tecnologia

delle macchine utensili Made in Italy. Fresatrici, centri di

lavoro, presse, robot conquistano con stima il mercato

statunitense. Lo scorso anno le importazioni di settore

dall’Italia sono cresciute del 5,1%. Il Bel Paese dal 2009

a oggi ha quasi raddoppiato il proprio volume d’affari

verso gli Stati Uniti. Solo Giappone e Germania sono da-

vanti, ma la distanza si accorcia. Oggi, l’Italia rientra tra

le maggiori nazioni esportatrici negli USA. E le prospet-

tive sembrano ancora essere positive per i prossimi anni.

Il futuro riparte da qui?

Visto le premesse è il

momento giusto per investire cogliendo le oppor-

tunità di sviluppo offerte da un mercato vasto e

al centro della scena globale, approfittando anche

degli incentivi a livello statale e federale, con il

sostegno dei vari programmi di supporto. Gli Stati

Uniti sono oggi più che mai un interessante mer-

cato per i produttori di beni strumentali italiani.

Ecco all’ora che le aziende italiane presenti a Chi-

cago, all’evento delle 13, erano in prima linea per

mostrare e dimostrare le capacità dell’industria

manifatturiera tricolore. Si tratta del Made in Italy

più innovativo quello che porta valore aggiunto

alle imprese. Alle aziende USA è stato mandato un

messaggio forte: le eccellenze del nostro Paese si

sono presentate per fare business, ma anche per

rafforzare la partnership tra i due Paesi. È stata

un’opportunità unica tra le due nazioni per scam-

biarsi esperienze, tecnologia, esigenze produttive

e innovazione. La fabbrica 4.0 in Italia è presente

fin dagli anni novanta, si chiamava CIM (Compu-

ter integrated manufacturing). Quale palcoscenico

migliore se non Chicago, cuore dell’industria mani-

fatturiera più moderna presente negli Stati Uniti.

@gapeloso

Gli Stati Uniti sono oggi

un interessante mercato

per i produttori di beni

strumentali italiani.