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rmo

ottobre 2016

STRATEGIE

G

EI, il Gruppo di economisti di impresa ha organiz-

zato, una tavola rotonda dal titolo: ‘Industria 4.0:

a che punto siamo?’. L’evento si inquadra nella XXVI

giornata ‘Ripensare la politica industriale oggi’, in ri-

cordo dell’economista Franco Momigliano. All’evento

sono intervenuti (foto in alto, da sinistra): Gianluca To-

schi, della Fondazione Nord-Est e GEI; Alessandra Bene-

dini, Prometeia e GEI; Alessandra Lanza, di Prometeia

e presidente GEI; Stefano Firpo, del Ministero dello svi-

luppo economico; Alessandro Marini, dell’Associazione

fabbrica intelligente Lombardia; Dario di Vico, giornali-

sta del Corriere della Sera.

“La rivoluzione digitale nel comparto manifatturiero è

in atto da diverso tempo - ha esordito Lanza - . Come

cambierà l’organizzazione del lavoro? Quali profili pro-

fessionali saranno necessari? Quali saranno le strategie

di sviluppo economico da parte delle Istituzioni? Come

gli imprenditori e manager devono assolutamente se-

guire questo percorso? A queste e ad altre domande sa-

ranno chiamati a rispondere molti soggetti del mondo

imprenditoriale e del lavoro”. Su questi argomenti è

stato fatto il punto della situazione. Vediamo, qui di se-

guito, di cosa si è trattato.

La ricerca.

Fondazione Nord-Est e GEI hanno sviluppato

una ricerca biennale, basata su un migliaio di imprese,

che si pone l’obiettivo di analizzare le opportunità che

il digital manufacturing e la connessione tra oggetti

offrono all’industria italiana e, in particolare, ai settori

del Made in Italy. Le domande sono state orientate sulla

penetrazione delle nuove tecnologie nell’industriamani-

fatturiera e la personalizzazione dei prodotti. Le aziende

È ormai in corso

un’importante rivoluzione

industriale, che si basa

sull’uso sistematico delle

nuove tecnologie digitali. GEI,

il Gruppo di economisti di

impresa, ha organizzato una

tavola rotonda sull’argomento

coinvolte riguardano indicativamente i seguenti settori:

metallurgia, macchine e mezzi di trasporto, gomma e

plastica, legno, altre industrie manifatturiere con fattu-

rati, per la maggior parte, tra uno e dieci milioni di euro.

“La ricerca ha individuato una vera e propria trasforma-

zione dei processi aziendali, in funzione del comparto di

appartenenza - ha detto Toschi -. L’utilizzo delle stam-

panti e scansioni 3D è significativo nel settore orafo e

dentale con il 25,8% la quota percentuale aumenta

nelle grandi imprese e raggiunge il 33,3%. Significativo

anche l’utilizzo di robot industriali nei processi produt-

tivi pari al 46,6% delle imprese. Questo fenomeno si ri-

leva soprattutto nelle aziende metallurgiche e dei mezzi

di trasporto. Il 67,7% delle imprese utilizza macchine a

controllo numerico in modalità ‘in house’ o ricorrendo a

service esterni”.

Inoltre, Il 48,3% delle imprese utilizza il laser o altri si-

stemi di taglio supportati dal computer internamente op-

pure ricorrendo a service esterni. Per quanto riguarda il

processo di applicazione di tecnologie legate all’Internet

delle cose appare ancora in fase di avvio: solo il 12,9% le

sta utilizzando o implementando, a fronte di un 63,2%

che non intrapreso alcuna azione, quota che scende lie-

vemente fra le imprese più grandi.

Creare valore.

L’utilizzo delle nuove tecnologie, non

solo porta benefici in termini di qualità e affidabilità

dei processi e dei prodotti, ma aggiunge valore all’im-

presa che li utilizza. “Il valore aggiunto delle imprese che

hanno investito in tecnologie produttive avanzate - ha

commentato Benedini - è superiore al dato medio della

popolazione di riferimento e, ancor di più, a quello che

Fabbrica

4.0

,

facciamo

il

punto

di Gabriele Peloso