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rmo

aprile 2015

INCHIESTA

Agevolazioni su R&S.

Due altri incentivi automatici di-

sponibili sono quindi il credito di imposta per investimenti

in R&S e il Patent Box, entrambi contenuti nella Legge di

Stabilità2015. “Il perimetrodi cosa sia r&s èampio - spiega

Thomas Candeago, innovation manager, Officina dell’In-

novazione - Warrant Group -: in breve, la misura tocca

investimenti atti ad acquisire competenze per lo sviluppo

non solo di oggetti fisici, ma anche di processi e servizi

nuovi omigliorati. La spesaminimaper ogni eserciziodeve

essere di 30 mila euro, ovviamente in attività che portino

innovazione sostanziale: non ogni personalizzazione è in-

fatti da considerarsi R&S”. Le imprese hanno diritto a un

credito di imposta fino al 50% del valore incrementale

degli investimenti in R&S realizzati in un anno fiscale, per

un periodo di 5 anni, dal 2015 al 2019, avendo come rife-

rimento fisso gli investimenti in r&s realizzati nei tre eser-

cizi 2012-2014. Per questo è molto importante tracciare in

dettaglio le attività di ricerca, anche retrospettivamente

ricostruendo voce per voce quanto fatto in passato, al fine

di avere un confronto coerente e omogeneo per calcolare

l’incremento sostenuto e determinare così il credito d’im-

posta cui si ha diritto. Documentazione che deve essere

tenuta per 8 anni e prodotta in dettaglio, ad esempio con

le ore che una risorsa presente in azienda ha dedicato a

certeattività, corredatadadisegni e relativi documenti tec-

nici. “La misura è infatti utilizzabile anche per assumere

personale tecnico specializzato - spiega Candeago -, con

diverse tipologie di contratto e di lauree elencate nella

norma, così comeper lo spostamentodi ruolodi risorsegià

presenti. Assumendoadesempioun ingegnere, chenei tre

anni 2012-2014 non c’era, la base di riferimento è zero, e

dosi però di gestione di soldi pubblici, ovviamente in caso

di controlli effettuati a campione, o davanti alla richiesta

di escussione di un fondo da parte di un creditore che non

è stato pagato, viene chiesta tutta la documentazione per

verificare la regolaritàe la conformitàdell’operazione, e in

caso di irregolarità i soldi non vengono erogati”.

Consigliare clienti e utilizzatori.

Il Fondo prevede

tre forme di intervento: in garanzia diretta, chiesta

dalla banca o dal soggetto che eroga il finanziamento,

o in contro-garanzia, prestando garanzia a chi ha già

garantito un finanziamento a un’impresa, ad esem-

pio un confidi. Vi è quindi una terza forma ibrida in

co-garanzia, per cui il confidi può garantire solo una

parte del finanziamento, e il resto viene richiesto come

garanzia diretta al Fondo. “Lo strumento è di gran-

dissimo interesse per i costruttori di macchine uten-

sili - conclude Belardi - che dovrebbero far presente

ai propri clienti la possibilità di chiedere alle banche

di avvalersi della Garanzia del Fondo, a fronte di una

richiesta di garanzie al finanziamento per l’acquisto di

macchinari. Lo strumento è oggi molto solido, grazie

al grande lavoro di formazione che negli anni è stato

fatto sugli intermediari del credito per aumentarne

la conoscenza, e all’ottimizzazione della piattaforma

web che fa da cassetto elettronico per tutte le infor-

mazioni relative alle domande. Ciò ha infatti portato

i tassi di inefficacia e di contestazioni a scendere dra-

sticamente dal 30-40% degli anni 2000, a un attuale

7-8%, con tasso in ulteriore veloce diminuzione (è

stato del 4,2% quest’anno)”.