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settembre 2015
Importante anche il rifinanziamento per tutto il 2015 della
Nuova Sabatini che ha permesso di attivare finanziamenti
per circa due miliardi di euro tra marzo 2014 e maggio
2015, e il bonus macchinari che, però, purtroppo non è
stato prorogato.
Alcune richieste.
“Per questa ragione - ha aggiunto il
presidente Ucimu - chiedendo al presidente Squinzi che
Confindustria faccia sua la proposta di ripristino del Bonus
Macchinari, misura che permette la deduzione delle im-
poste degli investimenti in macchinari ad alta tecnologia,
così come quella che prevede un sistema di incentivi alla
sostituzione dei macchinari obsoleti installati in Italia, in
modo che i sistemi di produzione possano rispondere alle
nuove esigenze di produttività, risparmio energetico e ri-
spettodellenormedi sicurezza sul lavoro che l’Europaoggi
richiede”.
è tornataa crescere, dando inizioa trendpositivo che trova
già conferma nei dati 2015. L’anno trascorso sarà ricordato
per la ripresa della domanda italiana”. La crescita degli
investimenti in macchine di produzione è, d’altra parte,
una buona notizia per tutto il Paese perché documenta
un generale riavvio dell’attività manifatturiera per molti
comparti produttivi quali, per esempio l’aerospace e auto-
motive. “Ma, se è vero che l’ottimismo è necessario per so-
stenere questo nuovo corso appena avviato, è altrettanto
vero che non basta, soprattutto perché la crescita che ab-
biamo di fronte agli occhi, in realtà, appare ancora debole
enon sufficientea recuperaredel tutto il terrenoperso con
la crisi del 2009”, ha precisato Galdabini.
Il presidente ha poi aggiunto che le autorità di Governo
hannodimostratodi voler dare una scossa all’Italia: la ridu-
zione dell’Irap, Jobs Act, il credito d’imposta per la ricerca
sono tutti provvedimenti da intendersi in quella direzione.
Un progetto per il Paese
“Siamo di fronte a un cambiamento epocale,
a un cambiamento dei modelli di sviluppo - ha
detto Squinzi nel suo intervento -, per le imprese,
per la coesione sociale, economia e finanza.
Una stagione che chiamerà tutte le parti per
ricostruire il nostro Paese. Dalla crisi si uscirà
con l’impegno di tutti e di tutte le imprese. Non
mi sembra fattibile l’intervento pubblico. Perché
questo avvenga sarà necessario recuperare
competitività, investimenti di medio e lungo
periodo, conoscenza e capacità innovativa”. Per
raggiungere questi obiettivi sono necessarie
anche relazioni industriali moderne. “Ora serve
mettere ordine nelle regole della contrattazione e
accompagnare la stagione dei rinnovi contrattuali
che è ormai alle porte”, ha sottolineato Squinzi. E
ha proseguito: “Occorre preservare la centralità
del contratto nazionale di lavoro per avere un
sistema di relazioni ordinato, ma allo stesso
tempo il contratto deve favorire le condizioni
perché la contrattazione di secondo livello sia
virtuosa”.
Il presidente di Confindustria ha poi ribadito la
necessità di un vero ‘Progetto Paese’ di politica
industriale, chiaro, semplice e trasparente, per
alimentare i due processi che da soli ci potranno
portare finalmente fuori dalla crisi: produttività e
innovazione.
A sinistra Giorgio Squinzi,
presidente di Confindustria e Luigi
Galdabini, presidente Ucimu.