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aprile 2015
campodi applicazione scientifico e tecnologicodell’inizia-
tiva faro. Più di un terzo dei nuovi partner sono imprese,
soprattutto PMI, a dimostrazione del crescente interesse
degli operatori economici per il grafene considerando che
il loro rapporto iniziale nel consorzio era del 20%. I nuovi
partner italiani sono: Università di Padova, Breton, Uni-
versità degli Studi di Roma Tor Vergata, Italcementi, Alma
Mater Studiorum- Università di Bologna, Selex ES, Univer-
sità di Pisa, IstitutoNazionale di FisicaNucleare, Università
di Salerno, Consorzio Nazionale Interuniversitario per le
Telecomunicazioni, Libre, Grinp, Dyesol Italia, Centro Ri-
cerche Fiat, Nanesa S.r.l, Delta-Tech.
Cresce la qualità delle proposte.
I 9 milioni di euro
del bando di gara della fase di avviamento, pari a 54
milioni di euro (2014-2015), hanno attratto un totale di
218 proposte in rappresentanza di 738 organizzazioni di
37 paesi. Le proposte ricevute sono state valutate sulla
base della loro solidità, attuazione e impatto scientifici e
tecnologici, e classificate da un gruppo internazionale di
esperti di primo piano, per lo più eminenti professori pro-
venienti da tutto il mondo; dalla ricca raccolta del bando
di gara, sono state selezionate 21 proposte ai fini del fi-
nanziamento. Jari Kinaret, professore di fisica presso la
Chalmers University of Technology, in Svezia, e direttore
del Graphene Flagship Project, ha dichiarato: “La risposta
è stata eccezionale, il che dimostra il riconoscimento e la
fiducia riposti nello sforzo dell’iniziativa faro in tutta Eu-
ropa. La concorrenza è stata estremamente ardua. Sono
grato per l’impegno dei candidati e dei quasi 60 esperti
valutatori indipendenti che hanno partecipato a questo
processo. Sono ammirato dell’elevata qualità delle pro-
poste ricevute e attendo con interesse di collaborare
con tutti i nuovi partner per realizzare gli obiettivi del
Graphene Flagship Project”.
viene definito ‘la plastica del futuro’ perché rappresenta
uno dei materiali più promettenti per la produzione di
nuove tecnologie in grado di rivoluzionare molti settori
industriali, come l’elettronica, il fotovoltaico, la sensori-
stica, la chimica e lameccanica. La combinazione delle sue
proprietà meccaniche con quelle elettriche ne consente
l’impiego nell’elettronica flessibile e pieghevole. Come
indica la desinenza -ene del nome, gli atomi si dispon-
gono a formare esagoni con angoli di 120°. In presenza
di imperfezioni (pentagoni o ettagoni invece degli esa-
goni), la struttura si deforma e in presenza di 12 penta-
goni, si ha la formazione di un fullerene. La presenza di
singoli pentagoni o ettagoni provoca invece increspature
della superficie, ad esempio la presenza di una cella iso-
lata ettagonale causa una deformazione che trasforma
la struttura planare in una sella; l’inserimento controllato
di tali celle pentagonali o ettagonali permette quindi la
realizzazione di strutturemolto complesse. Le scoperte sul
grafene e le sue applicazioni (realizzazione di un transi-
stor) conseguite nel 2004 sono valse il premio Nobel per
la fisica 2010 ai due fisici Andre Geim e Konstantin No-
voselov dell’Università di Manchester. Nonostante i pro-
blemi iniziali riscontrati nell’applicabilità del graphene a
singolo strato, i due fisici hanno evoluto il materiale fino
alla costruzione del cosiddetto graphene a doppio strato,
il quale garantisce più resistenza e flessibilità di utilizzo.
Aumentano le PMI e i partner italiani…
I 66 nuovi
partner provengono da 19 Paesi, sei dei quali sono nuove
entrate al consorzio: Bielorussia, Bulgaria, Estonia, Israele,
Repubblica ceca e Ungheria. Con i suoi 16 nuovi partner,
l’Italia ha ora il maggior numero di partner nel Graphene
Flagship Project accanto alla Germania (23 ciascuno), se-
guita da Spagna (18), Regno Unito (17) e Francia (13). I
66 partner entranti aggiungeranno nuove capacità al
Inchiesta