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rmo

gennaio/febbraio 2015

ed è possibile conoscere la loro storia, il loro stato

corrente e i percorsi alternativi alle loro destinazioni

finali. Tutto questo realizza una rete di macchine,

sistemi di immagazzinamento e risorse operative

che possono scambiarsi informazioni in real time.

Utilizzando moderne tecniche di simulazione e mo-

dellazione digitale, i CPS costruiscono degli scenari

possibili e li valutano secondo dei criteri di ottimiz-

zazione validi. A questo punto scelgono quali siano

le migliori combinazioni possibili. Se una macchina di

produzione è occupata o difettosa, le parti di lavoro

si spostano in modo indipendente su un’altra mac-

china libera. Se difetti di qualità, diventano evidenti

durante una delle fasi di produzione, è generata au-

tomaticamente una notifica per la fase precedente:

in questo modo s’identifica la causa del guasto che in

seguito può essere risolto. Lo sviluppo di un monito-

raggio innovativo e di processi decisionali autonomi

nella produzione, consentirà di controllare e otti-

mizzare le reti di creazione del valore. Questo tipo

di produzione promette di generare significativi

benefici. Prima di tutto, l’integrazione verticale

dei processi e dei sistemi di produzione permette,

per esempio, un collegamento più stretto dell’ERP

(Enterprise Resource Planning) e dei sistemi di

produzione stessi, consentendo una gestione

aziendale olistica. In secondo luogo, l’integrazione

orizzontale delle globali reti di creazione del valore

fornisce trasparenza complessiva e risposte flessibili

ai cambiamenti nei mercati garantendo l’ottimizza-

zione di ogni fase di creazione del valore. I principali

fattori che renderanno possibile questa rivoluzione

industriale includono le nuove tecnologie come i big

data, il cloud computing e l’internet delle cose e dei

servizi (Internet of Things & Services).

Numerosi elementi di questa visione sono già dispo-

nibili oggi e comprendono la comunicazione e la con-

nessione di differenti componenti, la consistenza dei

dati delle sequenze di produzione e dello sviluppo dei

prodotti, e l’integrazione della realtà virtuale e reale.

Siemens è già in grado di offrire un assaggio dell’In-

dustria 4.0 grazie alla sua ampia gamma di prodotti

per l’automazione integrata, la drive technology e il

software PLM (Product Lifecycle Management), rag-

gruppati come già anticipato all’interno della cosid-

detta

Digital Enterprise Platform.

Cosa dire.

Il potenziale d’integrazione si può sfrut-

tare pienamente solo se la consistenza dei dati è

garantita - senza errori - attraverso tutte le fasi del

processo di produzione, dalla progettazione del pro-

dotto e l’ingegnerizzazione e pianificazione della

produzione, al processo di produzione stesso, ai ser-

vizi e viceversa. Idealmente, questa consistenza bidi-

rezionale dovrebbe esistere lungo l’intero ciclo di vita

del prodotto. I primi passi in questa direzione sono

già stati presi, le tecnologie sono oggi già in grado

di ‘amalgamare’ le realtà virtuali e reali della produ-

zione. La pianificazione, la simulazione e l’ottimizza-

zione di tutte le fasi della creazione del valore sono

eseguite in un ambiente virtuale, prima ancora che

la macchina sia stata avviata. Non solo il prodotto è

progettato sul computer, ma anche il processo di pro-

duzione stesso. Le informazioni viaggiano in parallelo

dal processo di produzione fisica al mondo virtuale

per assicurare un’ottimizzazione continua, ottenendo

di conseguenza maggiori benefici nella produzione e

tempi più brevi di time-to-market.

Sopra, sistema completo per motion control di Siemens.