sicuramente una sfida ma sono certo che la qualità
dei servizi e della squadra che li propone porteranno
risultati positivi”.
Heller è conosciuta soprattutto per la sua eccellenza
nel settore automotive, ci sono in atto strategie per in-
tervenire in nuovi comparti?
“Il mercato automotive è sempre stato, e posso im-
maginare che resterà, il core business dell’azienda.
Ciò non toglie che le macchine sviluppate secondo i
dettami di questo settore, quindi estremamente ra-
zionali e affidabili, possano essere impiegate nell’a-
erospaziale, nell’energetico o nella costruzione di
macchinari. In questa fase stiamo esplorando tali
segmenti di mercato e raccogliendo i primi successi”.
Fare parte di un grande Gruppo può avere vantaggi e
svantaggi: che grado di flessibilità potete mettere a di-
sposizione nel rispondere alle richieste dei vostri clienti
sul mercato italiano?
“Come dicevo prima, in Heller ci sono persone di
grandissima esperienza che ci supportano quando
abbiamo bisogno di confrontarci sulle soluzioni da
proporre. Il fatto di poter progettare e realizzare
tali soluzioni in Italia è sicuramente positivo per i
clienti sia dal punto di vista economico sia della fa-
cilità d’interfacciamento”.
Fra Germania e Italia c’è sempre stato un interessante
intreccio, parlando di tecnologia: questo rapporto
come si riverbera nel vostro operare sul mercato ita-
liano?
“Unire la razionalità tedesca e la fantasia italiana è
un sogno difficile da realizzare. La collaborazione
tra Heller Italia e la casa madre è un buon compro-
messo, visto che approfittiamo di un prodotto estre-
mamente ben disegnato e realizzato e di tecnici di
grande competenza per offrire soluzioni ‘sartoriali’
adatte al cliente italiano che ha esigenze ben di-
verse dai grandi OEM tedeschi. Allo stesso modo i
nostri clienti sempre più spesso lavorano per l’estero
e ritrovano dai loro clienti le nostre soluzioni”.
Quali sono le caratteristiche dei vostri prodotti che
sono più apprezzate dai clienti italiani?
“Probabilmente la produttività delle macchine e le
soluzioni ingegnerizzate dai nostri tecnici sono le
più apprezzate dai nuovi clienti, coloro che hanno
le nostre macchine da tempo hanno anche avuto
modo di testarne l’affidabilità e la mettono forse
davanti alle altre voci quando scelgono di acquistare
da noi una nuova macchina”.
Voltandosi indietro per un attimo, che riflessioni le af-
fiorano in mente ripercorrendo la storia tanto lunga
di un marchio così prestigioso? Come affronta perso-
nalmente il suo importante ruolo e quali sono i tratti
del suo mandato?
“Heller ha 120 anni di storia, una storia fatta di in-
novazione, di successi, scritta da una famiglia che è
ancora presente in azienda, da tecnici e ingegneri di
grande competenza, da persone che per generazioni
sono rimaste legate all’azienda come se fosse la loro
casa. Pensandoci bene, tutto questo potrebbe spa-
ventare i nuovi arrivati ma, una volta rotto il ghiac-
cio, ci si sente subito parte della squadra. La scelta di
affidarmi la filiale italiana è stata dettata dalla vo-
lontà di trovare una persona che venisse dal mondo
dei centri di lavoro ma che avesse fatto esperienza
anche al di fuori del settore automotive. Rappresen-
tare un marchio tanto prestigioso in un mercato che
ancora stenta a trovare un proprio equilibrio, con
difficoltà di finanziamento e programmi incerti è
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maggio 2014