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maggio 2014
gressi, ma perfino di conoscerne l’ammontare”.
Aggiungiamo che i pagamenti da parte della
pubblica amministrazione alle imprese avven-
gono con una media di 170 giorni, malgrado la
direttiva UE in vigore fissi un termine massimo
di 30.
Un altro tema scottante è la giustizia civile, estre-
mamente lenta. “È indispensabile un piano di
riforme, a cominciare da giustizia, P.A., lavoro
e fisco, con conseguente tagli e maggiore ef-
ficienza della spesa”. Sul patto di stabilità, Tajani
afferma: “Come indicato nel documento che vede
l’Italia, unica con Slovenia e Croazia, con uno squi-
librio macroeconomico eccessivo, per ripartire non
basta il rispetto formale del rapporto deficit - PIL
sotto il 3%. Al contrario, il mero perseguimento
di questo target può essere controproducente per
la competitività. A mio parere, un piano credibile,
con decreti già approvati, potrebbe consentire
un’interpretazione flessibile del patto, che non
è affidato a un computer. Cosi come quando nel
marzo del 2013 la Commissione ha autorizzato l’I-
talia a pagare tutti i debiti pregressi della P.A.,
considerandoli un fattore attenuante. Personal-
mente sono favorevole a considerare un fattore
attenuante, anche i cofinanziamenti nazionali per
il rilancio della competitività”.
triplo di quelli USA e il quadruplo di quelli ci-
nesi, dobbiamo anche abbandonare l’approccio
punivo dell’industria nella lotta ai cambiamenti
climatici. Siamo tutti in prima linea per contra-
stare il surriscaldamento. Ma non è certo facendo
fuggire l’industria con costi energetici e regole
sulle emissioni insostenibili, che risolveremo il
problema. Al contrario, così facendo, incenti-
viamo la produzione dove non ci sono regole,
aggravando il problema. Con l’aggravante della
perdita occupazionale e industriale, e la relativa
minore capacità di dare risposte tecnologiche alla
riduzione delle emissioni”. La via da seguire è già
delineata ed è quella della green economy.
Agli Stati è poi chiesto di contribuire e di ‘fare la
loro parte’.
Come è stato fatto per i ritardi di pagamento,
verrà chiesto alle amministrazioni il rilascio delle
licenze in 30 giorni, l’avviamento di un’impresa
in tre giorni con 100 euro e la riduzione dei tempi
giudiziari.
E in questo ambito, l’Italia non è certamente un
buon esempio: “In Italia, in particolare, serve
una vera rivoluzione nei rapporti Stato-imprese.
Abbiamo la pressione fiscale su aziende e lavoro
più alta d’Europa. Come dimostra, ad esempio,
non solo l’incapacità di pagare tutti i debiti pre-