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progettare

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MAGGIO

2018

Sempre più… meccatronica

Nel settore automotive l’elettroni-

ca rappresenta il 40% del valore

aggiunto della vettura: un dato che

sale al 75% nel caso delle automo-

bili ibride. Ma “anche nel settore

dei macchinari la percentuale della

macchina, in termini di valore, e

di funzione, svolta da elettronica

e software (e cloud) sta aumen-

tando - spiega Scarabelli -. Ma la

situazione è, se possibile, ancora

più complessa ed articolata: non

è più possibile, infatti, tracciare

un confine netto fra soluzione e-

lettronica e meccanica: un gioco

meccanico, una catena cinematica

non sufficientemente rigida, tol-

leranze fuori controllo, possono

fare la differenza fra una soluzione

funzionante a specifica e una non

funzionante. Si dovrebbe parlare,

infatti, di soluzione meccatronica,

che deve vedere il coinvolgimento

di tutte le competenze, sia dell’e-

sperto meccanico, sia dell’elettro-

nico, sia del softwarista, sia del

controllista, coadiuvati dal mec-

catronico e dal system engineer.

L’utilizzo di encoder interamente

digitali a singolo cavo, e di drive

completamente digitali (non solo

i 3 anelli di controllo, ma ormai

anche la potenza è da tempo digi-

talizzata tramite il controllo PWM),

sposta il confine digitale-analogico

più in basso verso il campo. La

necessità di alte performance in

termini di ridotto position error e

la catena cinematica ridotta (direct

drive) portano all’obbligo di adot-

tare un design integrato, appunto

‘meccatronico’ nel senso più vero

del termine, aprendo le porte a

nuovi paradigmi, dove, il prodotto

è progettato e fabbricato in serie

in maniera più olistica”.

Il futuro? È nei servizi

Uno degli aspetti più interessanti

della quarta rivoluzione industriale

è l’impatto che le tecnologie hanno

anche sui modelli di business. In

alcuni settori la quota di profitti

derivanti dalla vendita di servizi as-

sociati alla gestione delle macchine

è destinata addirittura a superare

il costo di acquisto della macchina

stessa. “La servitizzazione è in co-

stante crescita, non solo nel settore

del packaging - dice Borghi -. Tetra

Pak ad esempio fornisce ai propri

clienti la possibilità di monitorare le

proprie macchine con un servizio di

Condition Monitoring, per predire,

in modo efficace, sperimentato e

verificato, i guasti incipienti dei

principali componenti soggetti ad

usura nelle proprie macchine au-

tomatiche, anche già installate sul

campo da diversi anni, attraverso

un Condition Monitoring Kit instal-

labile in poco tempo, e integrato

con un servizio cloud-based. Que-

sto permette ai clienti di ridurre il

numero di fermate non program-

mate, massimizzare l’efficienza

produttiva, ridurre gli scarti e in

generale ridurre l’incertezza”.

In collaborazione con

La Tetra Pak E3/flex e La Tetra Pak E3/speed.