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progettare

412

MARZO

2018

MECCATRONICA

il toro, simbolo della società). Negli

ultimi due anni ha fatto molto parlare

di sé per vari motivi. Soprattutto per-

ché è stato il primo esperimento volto

a creare un ibrido tra una supercar e

uno ‘sport utility vehicle’, anche se alla

Lamborghini ricordano orgogliosi il

fuoristrada LM 002 degli anni Ottanta,

considerandolo l’antesignano di tutti i

SUV successivi.

Burocrazia al minimo

Per crearlo - e per realizzarlo in Italia

- è stato messo in atto uno sforzo da

parte delle istituzioni, nazionali e locali,

molto impegnativo. Si calcolachesiano

stati impiegati circa 80 milioni di euro

pubblici, a fronte di un investimento

privato nella fabbrica che nell’arco di

Il colpo d’occhio farebbe emozionare

chiunque, anche i Millennial che all’au-

to danno sempre meno importanza:

una accanto all’altra, disposte sotto file

di pannelli solari, sarannoparcheggiate

cento Lamborghini nuove di zecca.

Sono gialle (come il colore simbolo

della società), verdi, arancioni, blu can-

giante. Sono talmente inarrivabili che

le reazioni che suscitano sono quelle

di chi visita una galleria d’arte, forse

anche di più. “Questa è pornografia”,

ha detto con enfasi ad esempio uno

dei video-blogger che negli scorsi me-

si è passato in visita da queste parti.

Siamo a Sant’Agata Bolognese (Bolo-

gna), all’interno degli stabilimenti della

Lamborghini.

Daun lato si trova la fabbricadove tutto

Il nuovostabilimentoLamborghini, di Sant’AgataBolognese, dovesi produce il SUVUrus, è

un interessanteesempiodi applicazionedei principi dell’Industria4.0. Nonc’èpiùunacatena

dimontaggioadettare tempi, spostamenti, interazioni trauomini e robot: tuttoègestitodaun

sistema informatizzato

FABRIZIO PATTI

iniziò, nel 1963, grazie all’intuizione e

all’operosità di Ferruccio Lamborghini,

che fino ad allora si era occupato di

trattori. Nel sito produttivo storico si

assemblano attualmente i modelli Hu-

racàn (erede della Gallardo) e Aventa-

dor, quest’ultima la punta di diamante

della società: un migliaio di esemplari

prodotti all’anno, 740 cavalli, 350 chi-

lometri orari, pelle tagliata, cucita e

sellata (cioè incollata sui supporti) a

mano da veri artigiani dentro la fabbri-

ca, come quelli che stendono la fibra

di carbonio sulla scocca.

Sono i due modelli che si ritrovano di

più nel parcheggio. Ce n’è però anche

un terzo, molto diverso. È un SUV,

chiamatoUrus (il nome richiamaquello

di un grande bovino estinto e richiama

Quattro

passi

nella

fabbrica del

futuro