progettare
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MARZO
2018
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o marino, il mozzo in ghisa non è
adeguato a causa della forte ossida-
zione ambientale: i macchinari per il
trattamento di sostanze alimentari
vengono opportunamente lavati con
solventi igienizzanti molto aggressivi
e in prossimità del mare l’atmosfera
è troppo ricca di cloruri. In que-
sti settori, per ovviare al problema
dell’ossidazione, vengono realizzate
corone con il mozzo in acciaio inox.
Maggiore resistenza
In tutte le altre situazioni in cui si
richiede una maggiore resistenza e
in cui la ghisa sferoidale non è utiliz-
zabile, per produzioni limitate,Varvel
realizza anche mozzi di supporto in
acciaio normalizzato o bonificato.
Le possibilità di personalizzazione e
adeguamento della corona si esten-
dono anche al riporto in bronzo, la
parte che viene adattata attraverso il
processo di dentatura per ingranare
e permettere il funzionamento del
riduttore. Normalmente viene usata
una lega di bronzo con l’aggiunta di
piombo: questo metallo favorisce la
malleabilità nella fase di produzione
attraverso il processo fusorio, ridu-
cendo i tempi e aumentando quindi
l’efficienza produttiva. In situazioni
standard il riporto in bronzo con il
piombo soddisfa le esigenze per le
normali applicazioni.
Anche in questo caso, in base alle
diverse circostanze possono essere
necessarie delle soluzioni più adatte
agli scopi previsti. Andando a cambia-
re la lega di bronzo si ottengono pre-
stazioni differenti. Per incrementare la
trasmissione di coppia, aumentare la
resistenza alla compressione e all’urto
e rallentare il processo di corrosione
vengono utilizzati riporti in bronzo
contenentenichel. Per applicazioni con
corone più grandi e dove si prevedono
urtimoltoviolenti, dovuti a carichimol-
to alti e forti sollecitazioni, si utilizzano
riporti in bronzo contenente alluminio,
denominanti anche Bral. Questa lega
riduce le probabilità di rottura dei
denti anche sotto colpi molto violenti e
improvvisi, riducendo contemporane-
amente i rischi di fermo macchina per
riparazione o sostituzione del riduttore
a vite senza fine.
Per ambienti difficili
Esistono anche contesti applicativi in
cui non c’è la possibilità di utilizzare
corone composite, ma l’unica possi-
bilità è quella di ricorrere a corone
integrali per riduttori a vite senza fi-
ne. Per ambienti molto ossidanti - ad
esempio l’industria alimentare o gli
ambienti marini, come detto sopra
- normalmente viene impiegata una
corona integrale realizzata interamen-
te in bronzo: si tratta sicuramente di un
componente più costoso, ma garanti-
sce un’alta resistenza alla corrosione.
Questo tipo di soluzione si utilizza per
produzioni dedicate e di nicchia.
Un’alternativa meno onerosa, tutta-
via con alcune limitazioni di appli-
cazione, è quella delle corone inte-
grali realizzate in ghisa: quest’ultime
possono essere impiegate soltanto
in contesti caratterizzati da velocità
periferica molto lenta, entro i 2,5
metri al secondo, a causa dell’accop-
piamento della corona con l’acciaio e
quindi al rischio di danneggiamento.
Questa grande varietà di soluzioni
studiate soltanto per la gamma di
riduttori a vite senza fine, dimostra
innanzitutto la grande versatilità di
questi prodotti, proficuamente impie-
gabili in diversi contesti applicativi. I-
noltre, dicono i tecnici aziendali, è una
testimonianza delle grandi possibilità
di personalizzazione che Varvel offre
alla clientela, seguendo una filosofia
di progettazione e produzione che svi-
luppa la soluzione più adeguata per
ogni esigenza specifica: la conoscen-
za approfondita dei vari settori del
mercato permette al GruppoVarvel di
‘interpretare al meglio ogni richiesta
e di rispondere con prodotti in grado
di risolvere problematiche specifiche
puntando su efficienza, attenzione ai
costi e valorizzazione delle funziona-
lità della macchina finale’.
Il Gruppo Varvel è in grado di progettare e fornire una vasta gamma di riduttori a vite senza fine.