progettare
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MARZO
2018
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loro permanenza a bordo.
Grazie a un meticoloso lavoro di seg-
mentazione dei dati, l’obiettivo viene
raggiunto: di alcune variabili critiche,
come ad esempio la posizione, i dati
vengono condivisi in tempo reale; di
altremeno critiche, si pensimagari alla
temperatura esterna, viene condiviso
un valore statistico oppure il valore
reale ma solo al verificarsi di deter-
minate condizioni. “Si tratta di infor-
mazioni preziose, che così segmentate
richiedono però poca banda - spiega
Caraffi -. Riceviamo anche le immagini
dal radar della nave, che ci servonoper
deciso di incaricarmi di avviare uno
sviluppo mirato a dotare le nostre
navi di funzionalità che rendessero la
navigazione più sicura”.
Il gruppodi lavoroguidatodaCaraffi si
èmosso nella convinzione che il punto
centrale per lo sviluppo di qualsiasi
funzione fosse rendere disponibili i da-
ti di navigazione - posizione, velocità
della nave, condizioni meteo - anche
a terra per poterli analizzare al fine
di definire nuove procedure: “Non
esistendo nulla di simile in questo set-
tore, ho pensato di guardare a quello
che si faceva nel settore aeronautico,
che per certi versi è simile al nostro.
Tuttavia, a parte alcune idee generali,
non abbiamo trovato soluzioni che si
potessero importare nel nostro con-
testo. Ci siamo quindi rimboccati le
maniche e abbiamo iniziato a svilup-
pare quella che sarebbe poi diventata
la nostra piattaforma Neptune”.
Dati in tempo reale
Durante le fasi di studio, è emerso
chiaramente che disporre dei dati in
tempo reale avrebbe rappresentato
una marcia in più. Ma bisognava ri-
solvere il nodo della tecnologia di co-
municazione: durante la navigazione
infatti le navi sono connesse al mondo
esterno solo tramite comunicazioni
satellitari, che però hanno banda li-
mitata a costi elevati. Banda che, tra
l’altro, è necessario condividere con
le esigenze dei passeggeri durante la
Franco Caraffi, information technology director
di Carnival Maritime, nonché membro del comi-
tato scientifico di SPS Italia.
INDUSTRIA NAUTICA
DOSSIER
rilevare eventuali ostacoli nonpresenti
sullemappe, oppure quelle delle web-
cam di bordo, ma naturalmente sono
dati che trasmettiamo verso terra con
minore frequenza”.
Il risultato ottenuto dalla gestione dei
dati è sbalorditivo: “Oggi dai nostri
‘fleet operation center’ vediamo il
posizionamento della nave e tutte le
misure rilevanti in tempo reale e siamo
in grado di sfruttare i dati non soltan-
to per analisi storiche, ma per offrire
supporto costante alla navigazione”.
Un esempio è quello dei dati meteo:
“Riceviamo dati sulle condizioni me-
teorologiche da provider specializzati
in questi servizi. Qualora la situazione
non fosse compatibile conuna naviga-
zione sicura, inviamodal nostro centro
suggerimenti dettagliati alle navi per
una rotta migliore”.
E in un prossimo futuro la compagnia
potrebbe installare delle proprie sta-
zioni meteo nelle banchine dei porti:
conoscere con maggiore dettaglio le
condizioni del tempo - la velocità del
vento in particolare - può ulteriormen-
te migliorare la sicurezza durante le
manovre di attracco.
Imbarcazioni sempre più connesse
“I risultati positivi ottenuti nelle prime
fasi del progetto ci hanno incoraggiato
e così l’azienda ha deciso di investire
ulteriormente per estenderne le fun-
zioni, ma anche per portarlo su tutte
le navi dei dieci brand del gruppo
Il sistema Neptune raccoglie varie informazioni utili a incrementare l’efficienza della navigazione e a renderla sempre più eco-sostenibile.