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progettare

412

MARZO

2018

75

loro permanenza a bordo.

Grazie a un meticoloso lavoro di seg-

mentazione dei dati, l’obiettivo viene

raggiunto: di alcune variabili critiche,

come ad esempio la posizione, i dati

vengono condivisi in tempo reale; di

altremeno critiche, si pensimagari alla

temperatura esterna, viene condiviso

un valore statistico oppure il valore

reale ma solo al verificarsi di deter-

minate condizioni. “Si tratta di infor-

mazioni preziose, che così segmentate

richiedono però poca banda - spiega

Caraffi -. Riceviamo anche le immagini

dal radar della nave, che ci servonoper

deciso di incaricarmi di avviare uno

sviluppo mirato a dotare le nostre

navi di funzionalità che rendessero la

navigazione più sicura”.

Il gruppodi lavoroguidatodaCaraffi si

èmosso nella convinzione che il punto

centrale per lo sviluppo di qualsiasi

funzione fosse rendere disponibili i da-

ti di navigazione - posizione, velocità

della nave, condizioni meteo - anche

a terra per poterli analizzare al fine

di definire nuove procedure: “Non

esistendo nulla di simile in questo set-

tore, ho pensato di guardare a quello

che si faceva nel settore aeronautico,

che per certi versi è simile al nostro.

Tuttavia, a parte alcune idee generali,

non abbiamo trovato soluzioni che si

potessero importare nel nostro con-

testo. Ci siamo quindi rimboccati le

maniche e abbiamo iniziato a svilup-

pare quella che sarebbe poi diventata

la nostra piattaforma Neptune”.

Dati in tempo reale

Durante le fasi di studio, è emerso

chiaramente che disporre dei dati in

tempo reale avrebbe rappresentato

una marcia in più. Ma bisognava ri-

solvere il nodo della tecnologia di co-

municazione: durante la navigazione

infatti le navi sono connesse al mondo

esterno solo tramite comunicazioni

satellitari, che però hanno banda li-

mitata a costi elevati. Banda che, tra

l’altro, è necessario condividere con

le esigenze dei passeggeri durante la

Franco Caraffi, information technology director

di Carnival Maritime, nonché membro del comi-

tato scientifico di SPS Italia.

INDUSTRIA NAUTICA

DOSSIER

rilevare eventuali ostacoli nonpresenti

sullemappe, oppure quelle delle web-

cam di bordo, ma naturalmente sono

dati che trasmettiamo verso terra con

minore frequenza”.

Il risultato ottenuto dalla gestione dei

dati è sbalorditivo: “Oggi dai nostri

‘fleet operation center’ vediamo il

posizionamento della nave e tutte le

misure rilevanti in tempo reale e siamo

in grado di sfruttare i dati non soltan-

to per analisi storiche, ma per offrire

supporto costante alla navigazione”.

Un esempio è quello dei dati meteo:

“Riceviamo dati sulle condizioni me-

teorologiche da provider specializzati

in questi servizi. Qualora la situazione

non fosse compatibile conuna naviga-

zione sicura, inviamodal nostro centro

suggerimenti dettagliati alle navi per

una rotta migliore”.

E in un prossimo futuro la compagnia

potrebbe installare delle proprie sta-

zioni meteo nelle banchine dei porti:

conoscere con maggiore dettaglio le

condizioni del tempo - la velocità del

vento in particolare - può ulteriormen-

te migliorare la sicurezza durante le

manovre di attracco.

Imbarcazioni sempre più connesse

“I risultati positivi ottenuti nelle prime

fasi del progetto ci hanno incoraggiato

e così l’azienda ha deciso di investire

ulteriormente per estenderne le fun-

zioni, ma anche per portarlo su tutte

le navi dei dieci brand del gruppo

Il sistema Neptune raccoglie varie informazioni utili a incrementare l’efficienza della navigazione e a renderla sempre più eco-sostenibile.