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prevedere suoni e vibrazioni in bassa

frequenza”, spiega Løvholt. “Possiamo

utilizzarlo per progettare e testare mi-

sure di attenuazione come la struttura

laminare delle finestre o l’aumento di

rigidezza delle pareti, se una parete o

una finestra simuove dimeno, il suono

si propaga in misura inferiore. In ag-

giunta, il modello ci mostra l’influenza

che i piccoli dettagli possono avere sul

sistema; per esempio, la connessione

tra i perni e il cartongesso può ridurre

l’effetto di una contromisura, perché in

realtà viene ridotta la rigidità comples-

siva della struttura”.

Per il team, il passaggio successivo

sarà quello di effettuare test sul cam-

po, a grandezza naturale, su una casa

reale in un’area della Norvegia che è

esposta al rumore degli aeroplani.

Nel frattempo, il gruppo continuerà

a usare e sviluppare il modello. “Non

abbiamo mai raggiunto un tale livello

di concordanza con i test sperimentali

prima e tutto è dovuto a come siamo

riusciti a modellare i diversi elementi

strutturali in Comsol Multiphysics”,

conclude Løvholt. “Il modello ci con-

sente di prendere decisioni e indivi-

duare contromisure. Questo è molto

più economico e rapido dei test fisici.

Il modello potrebbe poi essere am-

pliato per simulare la propagazione

del suono e le vibrazioni nell’intero

edificio”.

pressione sonora sono le principali

variabili misurate e i risultati mostrano

correlazioni molto strette con il model-

lo realizzato in Comsol Multiphysics.

“La risposta della parete reale è molto

chiara e il modello la replica quasi

alla perfezione. Questo è l’aspetto più

straordinario”. Il modellomostra che la

trasmissione di un suono in un edificio

viene governata dal modo in cui le

onde a bassa frequenza interagiscono

con i modi fondamentali di vibrazio-

ne dei componenti dell’edificio, con

le dimensioni della stanza e con la

maniera in cui l’aria fuoriesce dall’in-

volucro dell’edificio. Le vibrazioni dei

soffitti e delle pareti sembrano essere

la principale sorgente di suoni a bassa

frequenza in ambienti chiusi, mentre le

vibrazioni del pavimento sono provo-

cate dalla pressione sonora all’interno

della stanza.

Economico e rapido dei test fisici

“Ora abbiamo uno strumento per

in acciaio, le cavità e i perni nelle pareti,

le finestre, la lamina di compensato e

il cartongesso. “Ogni elemento ha una

risonanza che dipende dalla lunghez-

za d’onda e dalla distribuzione della

pressione. Per esempio, nella stanza

dell’altoparlante c’è una pressione ele-

vata e nella stanza del microfono una

pressione inferiore, mentre la risonan-

za di una parete dipenderà dalla sua

lunghezza, dal suo spessore e dalla

rigidità”, spiega Løvholt.

Il team ha dovuto anche individuare

le risonanze combinate che si creano

quando due componenti sono colle-

gati tra loro, come due travi inchio-

date insieme. “Il vantaggio di Comsol

Multiphysics è che ci permette di

inserire tutti i parametri che abbiamo

bisogno di monitorare. In particolare,

ci consente di accoppiare le fisiche,

perciò possiamo, per esempio, con-

siderare l’interazione tra i fenomeni

acustici prodotti da un suono all’aria

aperta e le dinamiche strutturali di un

ambiente chiuso.

L’accoppiamento funziona in modo

bidirezionale perciò possiamo iden-

tificare la retroazione. Questo ac-

coppiamento è fondamentale per la

nostra analisi, perché le onde sonore

possono generare un’ampia gamma

di risonanze diverse. Il modello ci

consente realmente di riconoscerle”.

I tecnici di NGI hanno poi verifica-

to la propria simulazione provando

in laboratorio onde sonore a bassa

frequenza trasmesse attraverso una

costruzione in legno reale, costituita

da due stanze. Løvholt spiega che il

movimento della parete e il livello di

A sinistra: pressione sonora simulata in laboratorio, con due stanze divise da un muro. A destra: simu-

lazione di un suono a bassa frequenza che ha origine all’esterno.

Il modello fissa con precisione la posizione delle risonanze e il loro livello entro pochi decibel.

progettare

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