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SOFTWARE

Alcuni ricercatori norvegesi analizzano ilmodo incui leondesonoreabassa

frequenzasi propaganonegli edifici, per poi suggeriremodificheprogettuali

che riducano il fastidiodellevibrazioni. Ilmetodopuòessereutilizzatoancheper

applicazioni industriali . Èstatostatoutilizzato il softwareComsolMultiphysics

Vibrazioni

sotto

controllo

JENNIFER HAND

60

progettare

400

SETTEMBRE

2016

Chiunque abbia dormito vicino a

un aeroporto conoscerà questa sen-

sazione: essere svegliati la mattina

presto da un aereoplano, non solo

per il rumore del motore ma anche

perché tutto intorno a voi sembra

tremare. Allo stesso modo, chi vive

vicino a turbine eoliche, siti militari

oppure ospedali attrezzati con pattini

di atterraggio per elicotteri spesso

si lamenta del fatto che le finestre

sbattono e gli oggetti d’uso quotidia-

no vibrano quando c’è rumore all’e-

sterno. Per queste persone è ancora

più sorprendente il fatto che, persino

quando non riescono a distinguere

suoni, percepiscono ancora irritanti

vibrazioni.

Se il suono ha una frequenza di 20

vibrazioni al secondo (20 Hz) o meno,

viene definito ‘infrasuono’, nel senso

che il suono originale non è solita-

mente udibile dall’orecchio umano.

Gli effetti, comunque, sono molto

facili da individuare. Quando le onde

colpiscono le finestre, si propagano

sul pavimento e si ripercuotono sulle

pareti interne di una stanza, causando

una vibrazione percepibile. Le onde

sonore a bassa frequenza sono note

per la loro capacità di creare fastidiosi

disturbi.

Onde sonore a bassa frequenza

Il rumore fa parte della vita moderna

ed esistono standard ufficiali che usa-

no le misurazioni del livello di pres-

sione acustica per classificare le onde

sonore ad alta frequenza in termini di

sensibilità, intrusione epericoloper gli

esseri umani. Secondo Finn Løvholt,

del Norwegian Geotechnical Institute

(NGI), la generazione di vibrazioni do-

vute agli infrasuoni negli edifici è un

ambito di ricerca finora esplorato in

modo poco approfondito. Per questo

motivo, NGI, centro internazionale

di ricerca e consulenza nell’ambito

delle geoscienze, sta svolgendo da

diversi anni programmi di studio per

conto dellaNorwegianDefence Estate

Agency. “Quando un suono a bassa

frequenza si propaga nell’aria, viene

assorbito meno rispetto a un suono a

frequenza più alta, perciò raggiunge

una distanza maggiore. La quantità di

suono trasmessa dall’esterno all’in-

terno degli edifici è quindi maggiore.

Noi siamo interessati a ciò che accade

al limite dell’udibile”, spiega Løvholt.

“Vogliamo comprendere come i suoni

provenienti da sorgenti esterne intera-

giscono con gli edifici e generano vi-

brazioni percepite dalle persone al lo-

ro interno. In questo modo possiamo

indicare contromisure per prevenire le

vibrazioni ed eventualmente proporre

unità di misura standardizzate che

riconoscano la necessità di tenere

in considerazione il fattore disturbo”.

Simulare le onde sonore

Løvholt e i suoi colleghi hanno deci-

so di creare al computer un modello

che permettesse loro di individuare il

meccanismo per cui le onde sonore a

bassa frequenza colpiscono un edificio

e penetrano al suo interno. Il software

Comsol Multiphysics è stato usato per

simulare una struttura in legno con

due stanze separate da un muro che

imitasse fedelmente l’allestimentospe-

rimentale in laboratorio. Nel modello

è stato posizionato un altoparlante in

una stanza, un microfono nell’altra,

e sono state posizionate varie sonde

nella struttura per monitorare i livelli di

pressione acustica e le vibrazioni. Ogni

componente è stato modellato con at-

tenzione, senza tralasciare la struttura