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INDUSTRIA DELL’ENERGIA

DOSSIER

progettare 387

MARZO

2015

57

componente in sede di calcolo a

fatica, per il quale dalla storia

complessiva di sforzi e deforma-

zioni (grandezze tensoriali) ven-

gono elaborati degli equivalenti

scalari di sforzo, deformazione

e componente media di solleci-

tazione del ciclo di carico, gran-

dezze tramite le quali sarà svolto

il calcolo a fatica vero e proprio.

L‘applicazione del metodo rain-

flow consente infine di ridurre

la complessa storia di carico di

ciascun punto in esame a uno

spettro di carico più maneggevole

che viene utilizzato per il calcolo

a fatica.

Le curve ammissibili (deformazio-

ne alternata in funzione dei cicli di

carico) tengono conto dell’effetto

della temperatura e della solleci-

tazione media, introdotto tramite

i modelli applicabili (in questo

caso è stato usato il modello di

Morrow).

Il consumo di vita di ciascuna

posizione analizzata è stato infine

calcolato tramite la legge di Miner

dell’accumulo lineare del danno,

definendo così i punti più critici

del rotore. Il grafico esprime i

cicli ammissibili per ogni tipo di

avviamento.

Anche se lo stato di deformazione

e sforzi risulta sempre essere

molto vario poiché l’effetto del

gradiente termico e del carico

meccanico non sono legati tra

loro, è possibile constatare che

generalmente i punti identificati

(relativi ai primi stadi di paletta-

tura) sono tendenzialmente sem-

Risultati del calcolo a fatica.

pre i più critici. L’istogramma

riporta infine il consumo di vita

per tre modalità di avviamento

diversi nel punto più critico del

rotore (che è di fatto limitante per

tutta la macchina). In generale i

risultati confermano che, singo-

larmente, l’avviamento da freddo

del rotore consuma molta più vita

di un avviamento da caldo.

Cosa dire

Le simulazioni termomeccaniche

transitorie effettuate con MSC

Marc QUI FIG 8 hanno permesso

di definire il ciclo di sollecitazione

e deformazione a cui il rotore in

esame è soggetto durante i tran-

sitori di avviamento.

Gli sforzi e deformazioni (elasti-

che e plastiche) calcolati con la

simulazione sono stati rielaborati

e utilizzati secondo un approccio

tipo Coffin-Manson-Basquin per

definire il danneggiamento da fa-

tica oligociclica dovuto a ciascun

transitorio. I risultati della verifica

a fatica oligociclica hanno quindi

permesso di identificare i punti

più critici del rotore, ottimizzare

le manovre di avviamento e de-

finire gli intervalli di ispezione di

integrità della turbina.

Il lavoro ha permesso di otti-

mizzare le curve di salita che

caratterizzano i transitori di avvio

della turbina a vapore in esame.

In particolare si sono ottimizzati

i gradienti di temperatura e i

periodi di sosta e si sono inve-

stigate a fondo le influenze della

temperatura iniziale del rotore su

stress e deformazioni effettuando

diverse analisi di sensibilità volte

alla determinazione delle curve di

carico ottimali da utilizzare caso

per caso.

L. Casiraghi, RTM Breda.