Uniti (2,7 miliardi di euro, +15,3%),
Cina (1,8 miliardi, -6,9%), Francia (1,7
miliardi, +3,9%).
Il saldo complessivo dei settori che
fanno capo a Federmacchine, è
stato positivo per 19,6 miliardi di
euro (+1,3% rispetto all’anno pre-
cedente). Si tratta del sesto anno
consecutivo di crescita, dopo il crollo
del 2009, e il valore rappresenta il
nuovo record assoluto.
Nel 2015, il saldo della bilancia
commerciale del Paese è risultato
in attivo per 45,8 miliardi di euro.
Dei tre comparti attivi (abbigliamen-
to e arredamento, meccanica, altri
manufatti) il settore delle macchine
e apparecchi meccanici, nel quale
è compreso tutto il comparto del
bene strumentale rappresentato da
Federmacchine, è quello che ha
fornito di gran lunga il contributo
maggiore (49,8 miliardi di euro), alla
bilancia commerciale del Paese.
Salmoiraghi: positive conferme
“Dopo anni di difficoltà – ha affer-
mato Sandro Salmoiraghi – finalmen-
te l’industria italiana della meccanica
strumentale ha imboccato la strada
della ripresa proseguendo con il trend
positivo registrato in precedenza. Ciò
che appare più confortante è poi la
conferma della vitalità della domanda
interna, sostenuta, almeno in parte, dal
rifinanziamento della ‘nuova Sabatini’
e dall’introduzione del ‘superammor-
tamento’ al 140%. Per questa ragione
i costruttori chiedono che il superam-
mortamento divenga semi-strutturale in
modo da accompagnare la ripresa che
oggi non è ancora solida. D’altra parte,
i macchinari che produciamo attual-
mente sono molto diversi da quelli che
uscivano dalle nostre fabbriche venti
anni fa: rispondono a quegli standard
di innovazione, sicurezza, risparmio
energetico, automatizzazione e digita-
lizzazione che oggi il mercato richiede.
Continuare a operare con macchinari
datati significa, per i settori a valle del
bene strumentale, perdere in competi-
tività. Tutto questo non deve accadere.
“Per questa ragione Federmacchine
sottolinea ancora una volta, l’utilità,
per tutto il manifatturiero, dell’introdu-
zione di un sistema di incentivi alla
sostituzione dei macchinari obsoleti,
installati in Italia, cosicché i sistemi
di produzione possano risponde-
re alle nuove esigenze di produttivi-
tà. Sul fronte estero – ha concluso
Salmoiraghi – Federmacchine apprez-
za l’intenso lavoro svolto dal ministero
per lo Sviluppo Economico, anche con
il prezioso supporto di Confindustria,
per l’approvazione del TTIP.
Gli Stati Uniti sono il nostro secondo
mercato di sbocco, i mercati di area
Nafta ci hanno dato grandi soddisfazio-
ni nell’anno appena concluso; il trattato
di libero scambio darebbe sicuramente
ulteriore slancio alla nostra attività”.
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