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una prospettiva di co-sviluppo e open-
innovation. Stiamo anche cercando di
applicare un’innovazione di processo
che consenta di invertire la catena clas-
sica della produzione prodotto-vendita.
Invertendo il processo, prima viene il re-
quisito e la prestazione, poi i materiali
concepiti come prodotti su misura. La
value proposition di Pandora è la capa-
cità di modificare a livello nanometri-
co il materiale e quindi personalizzare
i sistemi e ingegnerizzare il prodotto
secondo prestazioni predefinite. Un’in-
versione del classico ciclo produttivo”.
E ancora, Pandora Group si propone in
un’ottica Industria 4.0: “Stiamo coinvol-
gendo altre imprese, che abbiano inte-
resse a entrare nel verticale di Pandora
in un’ottica di sostenibilità ambientale
ed economia circolare, dando anche
una mano a imprenditori che vogliono
riconvertire i loro macchinari. Stiamo
realizzando e gestendo il tutto in modo
informatico”.
Edilizia, design, ma anche tecnologia.
Numerose soluzioni sono in fase di in-
dustrializzazione, pensate secondo
esigenze particolari e per questo utiliz-
zando materiali di scarto differenti, sia
post-consumo (da raccolta differenzia-
ta) che pre-consumo (scarti industriali).
“Pandora ha sviluppato l’eco-shelter, un
contenitore studiato per i data center
che come è noto necessitano di mecca-
nismi refrigeranti che hanno un grosso
impatto ambientale. Il nostro container
energeticamente efficiente dal punto di
vista ecologico è studiato per controlla-
re la temperatura e gestire il sistema di
raffreddamento dell’ambiente in modo
intelligente”. E dove si arriverà? “In fu-
turo pensiamo all’integrazione, in questi
pannelli, di prodotti tecnologici e senso-
ristica per farne pareti e pavimenti intel-
ligenti capaci di acquisire e trasmettere
informazioni”.
… e il futuro è green
Il futuro è tecnologico, ed è sempre più
green. E come non cogliere le sfide che de-
rivano dal mondo agricolo, dal fabbisogno
di cibo, di cui si è parlato tanto in Expo
2015? “Tra le innovazioni in fase di realiz-
zazione c’è ‘ Fruit & Greens Wall’ - spiega
-, un orto verticale con integrato un siste-
ma di coltivazione idroponica. L’obiettivo
va oltre la funzione ornamentale, che ha
comunque una sua valenza, ma è quello
di arrivare a produrre il cibo riutilizzando
l’acqua piovana. Parliamo di sistemi indo-
or e outdoor con sistemi di cultura fuori
suolo a ciclo chiuso, e dunque senza spre-
chi”, specifica Alessia Guarnaccia.
Infine, Pandora Group guarda oltre-
confine: ‘la società è partita già con
una platea internazionale grazie alla
vittoria del bando europeo. Ora stia-
mo cercando di allargare i contatti. Ad
esempio, a Napoli abbiamo incontrato
a Città della Scienza la delegazione del
governo cinese e l’associazione nazio-
nale per l’efficientamento energetico,
con sede a Pechino, ha voluto incon-
trarci nel b2b previsto dall’iniziativa.
Siamo stati poi selezionati dall’Unido
(l’Agenzia dell’ONU per lo sviluppo
industriale) per una serie di missioni
finalizzate a fare trasferimento tecno-
logico con alcuni Paesi del Nord Africa.
Siamo stati in Libano, Tunisia, Egitto
forse andremo in Algeria grazie a que-
sto progetto”.
Pandora Group si è classificata al primo
posto della Startup Award 2015 allo
Smau di Berlino, con grande soddisfa-
zione di tutto lo staff. “Ebbene sì - af-
ferma Guarnaccia - è stato un impor-
tante riconoscimento. Lo Smau è un’oc-
casione di networking e formazione
due aspetti fondamentali nelle dina-
miche imprenditoriali moderne. Credo
nella collaborazione e nel concetto di
filiera come forma di aggregazione per
affrontare la necessità d’innovazione
imposta dal mercato globale. Sono an-
che convinta dell’importanza dell’in-
contro tra imprese di età e dimensione
diverse. Spesso le PMI innovative e le
start up trovano il vero potenziale di
sviluppo dell’innovazione di cui sono
portatrici, all’interno di filiere che vede
coinvolte società già mature e consoli-
date. Per questo sono stata contenta di
avere avuto la possibilità di associarmi
a Confindustria, sono iscritta alla sezio-
ne ‘Utilities Energia Ambiente’ dell’U-
nione degli Industriali di Napoli e sono
membro del Direttivo del Gruppo Gio-
vani con delega alla ricerca, sviluppo e
innovazione. Io credo molto nel siste-
ma Confindustria e nel ruolo che può
avere in un momento come quello at-
tuale, in cui le forme di aggregazione
e di ridefinizione dei modelli imprendi-
toriali sono strumento di fondamenta-
le importanza e in questo l’associazio-
ne ha un grosso margine di manovra e
opportunità”.
@anto_pelle
giugno 2017