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concepiti come prodotti industriali su

misura”. Come nasce questa idea? “Co-

me progettista, ho sempre avuto un in-

teresse ingegneristico-tecnico per i temi

ecologici, legati alle risorse e alla neces-

sità di trovare delle soluzioni moderne

ai problemi contemporanei. E già dopo

la laurea volevo dedicare la mia attività

professionale a un ambito che sarebbe

poi diventato il tema conduttore di tut-

to ciò che sarei andata a fare. Questo

filo conduttore è diventato il pannello

sandwich. Ecco perché quando ho vinto

il dottorato ho chiesto di fare la tesi su

questo filone che stavo percorrendo”.

Dalla ricerca all’imprenditoria

Da ricercatrice a imprenditrice il passo

è stato breve. “Il primo passo concreto

verso la costituzione della società è av-

venuto nel 2010, quando un centro di

ricerca mi ha chiesto la disponibilità di

rispondere ad un bando europeo, co-

finanziato al 50% dalla Commissione

Europea, utilizzando un mio brevetto.

Da lì il passaggio da ricercatrice a im-

prenditrice, perché scelsi di fondare la

all’incenerimento e che può essere pro-

dotto con diversa densità del nucleo, di-

versi tipi di strati esterni (gres, alluminio,

vetroresina, cartongesso), in qualsiasi co-

lore desiderato. “È economico e può es-

sere utilizzato per soluzioni verticali, per

esempio facciate ventilate, pareti diviso-

rie interne, oppure orizzontali, come i

pavimenti galleggianti, sfruttando le di-

verse densità dello strato interno per ot-

tenere un pannello più o meno flessibile

e più o meno pesante. Inoltre, possiede

anche buone proprietà di isolamento

termico e acustico”.

Il futuro è Industry 4.0

Pandora Group nasce come società

di R&D ma si sta configurando come

soggetto in grado di fornire una pro-

duzione industriale certificata. In che

modo? “In un’ottica di economia circo-

lare - spiega Alessia Guarnaccia - attra-

verso un modello chiamato Sustainable

Dynamic Vertical Enterprise Network,

un verticale d’impresa organizzato in

modo che sia dinamico e sostenibile

e che coinvolga anche altri soggetti in

in collaborazione con

mia società e di partecipare al progetto

come impresa”. Qualche rimpianto? “As-

solutamente no. Non è stato certamente

un ripiego, anzi. Ho sempre desiderato

diventare imprenditrice e ho colto l’oc-

casione per iniziare un percorso impe-

gnativo ma coinvolgente. Oltre a dover

adempiere a tutte le richieste burocrati-

che, è stato necessario costituire un par-

tenariato internazionale - composto da

sei partner di varie nazionalità. Il proget-

to era decisamente importante, del valo-

re di 1,8 milioni di euro, 50% cofinanzia-

to dall’UE e il resto da parte dei partner.

È stato indubbiamente un lavoro che ha

richiesto ingenti risorse non solo econo-

miche ma anche di impegno, tempo e

determinazione, ma che ha permesso a

Pandora Group di avere già in partenza

una prospettiva internazionale”.

Il progetto, denominato ‘Ecoplasbrick’,

ha vinto nel 2011 il ‘CIP ECO-Innovation-

first application and market replica-

tion projects’. Si tratta di un pannello

sandwich eco-sostenibile il cui strato

centrale è costituito da plastiche miste

normalmente destinate alla discarica o

Un esempio di pannello sandwich realizzato da Pandora Group.

L’istallazione al fuorisalone di Milano.