novembre 2014
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nuti nella Delega, lavoriamo per cambiarlo;
per renderlo, in tempi rapidi, più chiaro,
semplice ed efficiente ed accrescerne, nel
contempo, il tasso di equità e di inclusività”.
Una delle chiavi del successo di un Siste-
ma Paese è una forte collaborazione tra
mondo scolastico e imprenditoriale. Le
politiche attive, e ad esempio la Garanzia
Giovani, hanno cercato di favorire l’inseri-
mento della nuove generazioni, ma serve
una riforma strutturale nel sistema forma-
tivo. Lei concorda?
“Garanzia Giovani è il primo, vero banco
di prova della capacità del nostro Paese di
sperimentare, su larga scala, quelle politiche
attive per il lavoro che sempre più dovranno
avere un ruolo centrale nel prossimo futuro.
L’intento è quello di stimolare la partecipa-
zione attiva dei giovani che non studiano e
non lavorano per offrire loro un ventaglio
di opportunità. E il fatto che, a poco più di
quattro mesi dall’avvio, più di 201.000 gio-
vani si siano ‘attivati’ registrandosi sul sito
nazionale e sui portali regionali è confor-
tante. Questo aumenta la nostra responsa-
bilità di fare tutto il possibile per una buona
riuscita del programma, a partire dal nostro
impegno per coinvolgere attivamente le im-
prese, perché sono le imprese che creano il
lavoro. Garanzia Giovani è un’occasione im-
portante per segnare una svolta nel funzio-
namento delle politiche attive per il lavoro.
Ne siamo così convinti che proponiamo ai
partner comunitari di renderlo una misura
strutturale, che vada oltre i due anni di dura-
ta oggi previsti”.
Un’altra forma di inserimento dei giovani
nel mondo lavorativo arriva dall’apprendi-
stato. Che risultati ha dato?
“Per quanto riguarda l’apprendistato, vo-
glio sottolineare che nel secondo trimestre
del 2014 le attivazioni di rapporti di lavoro
con questo tipo di contratto sono aumen-
tate del 16,1% rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente. Credo sia un segnale
significativo: la semplificazione delle norme
sull’apprendistato disposta dal Decreto La-
voro ha evidentemente favorito un aumen-
to del ricorso a questa tipologia contrattuale
particolarmente importante per l’inserimen-
to dei giovani nel mondo del lavoro. Ed è
sicuramente una spinta a proseguire sulla
strada di un più stretto rapporto tra forma-
zione e mondo del lavoro che abbiamo già
intrapreso. Mi preme infatti ricordare che
a giugno di quest’anno è stato firmato un
decreto interministeriale - ministero dell’I-
struzione, del Lavoro e dell’Economia - che
contempla, già a partire dall’anno scolastico
appena iniziato, la sperimentazione dell’ap-
prendistato per gli studenti del quarto e
quinto anno delle scuole superiori. Un’inno-
vazione assoluta per la scuola italiana, che
punta ad offrire una risposta concreta alla
disoccupazione giovanile. Obiettivo della
sperimentazione, infatti, è consentire agli
studenti italiani di inserirsi in un contesto
aziendale già prima della conclusione del
loro percorso scolastico e del diploma, al-
ternando la frequenza scolastica con la for-
mazione e il lavoro in azienda. L’Enel ha già
avviato un progetto che coinvolgerà poco
meno di 150 studenti in varie scuole d’Italia
e ci auguriamo che presto ne seguano altri.
È una linea di intervento che è, del resto,
coerente con l’impianto complessivo di rifor-
ma del sistema dell’istruzionemesso a punto
dal Governo”.
Flessibilità nelle assunzioni per l’azienda e
tutele al contempo per il lavoratore: quali
sono gli strumenti per favorire una ripar-
tenza di un mercato del lavoro che l’Ocse,
in tema di disoccupazione, recentemente
ha dipinto come il quinto peggiore tra i 34
aderenti all’organizzazione parigina?
“Per far crescere l’occupazione nel nostro
Paese è essenziale una ripresa dell’econo-
mia. Il Governo ha già varato delle misure
per sostenere la crescita - gli 80 euro in busta
paga per i redditi più bassi, la riduzione del
10% dell’Irap, il decreto Sblocca Italia - ed
altre saranno presto definite. La crescita è,
infatti, la premessa indispensabile perché le