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maggio 2018
Flessibilità sulla linea.
La produzione di lotti limi-
tati dalle caratteristiche specifiche, come nel caso delle
‘capsule collection’, richiede un’elevata flessibilità della
linea. In questo caso l’automazione prevede che i robot
manipolino la forma nelle diverse fasi di realizzazione
della scarpa, mentre gli operatori sono fermi e si occu-
pano di operazioni come la preparazione e l’applica-
zione delle colle. I robot devono quindi essere molto
flessibili, pronti a cambiare tipo di articolo e fasi di pro-
duzione, e veloci.
Dopo aver provato diversi fornitori di robot, Robot
System Automation da qualche anno impiega robot
Fanuc. “Stavamo cercando un fornitore che garantisse
un servizio di assistenza veloce e qualificato a livello glo-
bale - spiega Sestini -. I nostri clienti hanno fabbriche in
tutto il mondo, anche molto grandi, ma non riescono a
gestire internamente la manutenzione dei robot. Con
Fanuc abbiamo la garanzia di un’assistenza capillare e
attenta”.
A livello di prestazioni, i robot Fanuc offrono la flessibi-
lità e la velocità che le applicazioni realizzate da Robot
System Automation richiedono. “La qualità del movi-
mento è ottima nei robot Fanuc - continua -. Quando si
va ad applicare la colla sulle suole è molto importante
che il movimento sia fluido e costante, per evitare accu-
muli indesiderati”.
Dopo aver realizzato con i robot antropomorfi gialli
una ventina di applicazioni, Robot System Automation
ha coinvolto anche il nuovo collaborativo CR-7iA, il
cobot Fanuc a 6 assi con capacità di carico al polso di 7
kg e sbraccio di 911 mm. Si tratta di una novità assoluta
per il settore.
Alcune applicazioni richiedono che l’operatore lavori
fianco a fianco con il robot; ad esempio, non essendo
le suole stabili per via della loro forma, ad oggi è im-
possibile riuscire ad automatizzare un’operazione
come quella dell’applicazione della suola alla tomaia:
SPECIALE
ASSEMBLAGGIO E ROBOTICA
è l’operatore a doversi occupare del corretto posizio-
namento delle due parti e a dover prendere e spostare
il pezzo in una pressa per incollarle saldamente, e suc-
cessivamente a prelevarlo dalla pressa per riposizio-
narlo in linea.
Movimentazione e incollaggio.
“Spostare l’oggetto
da una stazione all’altra è un’operazione molto sem-
plice e ripetitiva, mentre incollare le due parti è più dif-
ficile e scomodo - indica il general manager di Robot
System Automation -. Per questo motivo abbiamo pen-
sato di coinvolgere il robot collaborativo, che preleva
le parti dal nastro trasportatore, le porge all’operatore
che si occupa di farle aderire una all’altra, posiziona la
scarpa nella pressa e poi la scarica”.
L’operatore può lavorare insieme al robot in massima
sicurezza, senza bisogno di una recinzione, poiché i
sensori integrati nel robot gli permettono di arrestarsi
automaticamente in seguito a una collisione e di ripar-
tire con un semplice tocco della mano. In questo modo
l’ingombro in officina viene ridotto e la collaborazione
tra uomo e robot consente il massimo dell’efficienza e
produttività, nel rispetto dei più elevati standard di sicu-
rezza (certificazione di sicurezza TUV ISO 10218-1:2011,
Categoria 3, PL=d).
“In questo caso, non è richiesto che il robot sia parti-
colarmente veloce, perché la pressa prevede una posa
di 20 s per incollare suola e tomaia. Tuttavia, le presta-
zioni di questo robot consentono di alzare l’asticella e
consentono di impiegarlo anche in produzioni di lotti
più grandi - conclude Sestini -. Tra i vantaggi del colla-
borativo c’è anche quello di rendere più ‘appetibile’ un
settore che è caratterizzato da lavori ripetitivi e poco
qualificanti; sgravando dalla fatica il personale, è più
facile che gli operatori investano nella formazione verso
lavori dove la manualità richiesta è di qualità superiore,
come ad esempio nella fase di incollaggio”.
Alcune applicazioni richiedono che l’operatore lavori fianco a fianco con il robot.