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rmo

marzo 2018

AUTOMAZIONE

Le unità di controllo pneumoidrauliche, proposte da Bonesi Pneumatik, sono state

sviluppate con lo scopo di unire i vantaggi legati alla semplicità di utilizzo dei cilindri

pneumatici alla possibilità di controllo preciso del movimento, garantita dal circuito

oleoidraulico

di Fabrizio Ghirardi

L

e unità di controllo pneumoidrauliche, costi-

tuite da un cilindro pneumatico con integrato

all’interno dello stelo un circuito oleoidraulico,

permettono una precisa regolazione della velocità

e un controllo del movimento semplice, robusto e

affidabile. Nate all’inizio degli anni 70, le unità di

controllo pneumoidrauliche sono state sviluppate da

Generalmeccanica, di Milano, con lo scopo di unire i

vantaggi legati alla semplicità di utilizzo dei cilindri

pneumatici alla possibilità di controllo preciso del

movimento, garantita dal circuito oleoidraulico.

Alcune caratteristiche.

Generalmeccanica ha pro-

gettato e brevettato una gamma di attuatori costi-

tuiti da un cilindro pneumatico a doppio effetto con

integrato coassialmente un circuito chiuso per la ri-

circolazione dell’olio, ricavato all’interno dello stelo.

Lo stelo dell’unità, di diametro maggiorato rispetto

a quello di un normale cilindro pneumatico, è realiz-

zato con un tubo in acciaio cromato esternamente.

All’interno dello stelo, tramite l’utilizzo di due tubi

di sezioni inferiori e differenziate, vengono ricavate

due camere chiuse dove è presente l’olio del circuito

idraulico.

Con il movimento del pistone pneumatico, con-

trollato con normali elettrovalvole direzionali a

cinque vie, l’olio contenuto nel circuito è sottopo-

sto a circuitazione tra le due camere e viene fatto

fluire attraverso il gruppo di controllo, collocato

all’esterno del cilindro. Con l’inserimento di uno

o due regolatori di flusso unidirezionali, la velo-

cità di movimento dello stelo, nella corsa di uscita

e/o di rientro, può essere così regolata in modo

molto preciso ed uniforme. È possibile raggiungere

velocità minime attorno a 0,5 mm/s, mantenendo

comunque un movimento fluido e costante, indi-

pendentemente dal variare dei carichi di lavoro.

Le unità possono inoltre essere equipaggiate con

deceleratori idraulici di fine corsa, che permettono

un ottimale assorbimento dell’energia cinetica, co-

Se

l’unità

di controllo

è

pneumoidraulica