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aprile 2017
FOCUS
AEROSPACE
sia partito utilizzando delle tecnologie già diffuse
e di comprovata affidabilità, ma questo è invece
uno dei tratti innovativi che hanno caratterizzato
questo progetto sin dal suo esordio e che, molto
probabilmente, sono alla base dei successi ottenuti
finora. SpaceX ha evitato di ricreare sistemi che esi-
stevano già sul mercato e che avevano già provato
di essere efficaci. Questo è stato il caso, per esem-
pio, del software e dell’hardware di controllo, che
sono in gran parte di provenienza industriale.
Un ruolo di rilievo, tra il software utilizzato da Spa-
ceX, è svolto da LabView, la piattaforma grafica per
lo sviluppo e la progettazione di sistemi di National
Instruments (NI). Infatti, LabView è impiegato per
controllare le apparecchiature della base di lancio e
per comandare e monitorare i veicoli spaziali. Osser-
vando le immagini dei filmati diffusi via Internet da
SpaceX, che trasmette in tempo reale i suoi lanci ed
è molto attiva anche sui social network, è possibile
cogliere dalle inquadrature della sala di controllo
che su gran parte dei monitor è presente l’inter-
faccia tipica di LabView, cioè il ‘Front Panel’ che gli
utenti del diffuso software grafico di NI hanno im-
parato a conoscere e la cui immediatezza rappre-
senta uno dei motivi per cui questo pacchetto per
lo sviluppo di sistemi è considerato così appetibile
anche nell’ambito dell’industria e della ricerca.
Piattaforme di lancio.
LabView è utilizzato per
controllare le apparecchiature della piattaforma
di lancio, attraverso l’hardware DAQ e la strumen-
tazione PXI. Inoltre, è basato su LabView anche il
software del sistema di missione che, senza essere
direttamente collegato con i dispositivi DAQ, con-
sente di comandare e monitorare i veicoli di lancio
e le capsule recuperabili che trasportano il carico
pagante. I programmi realizzati con questo am-
biente di sviluppo grafico hanno un ruolo anche
nel recupero in mare dei vettori di lancio dopo il
decollo, nel recupero delle capsule dopo l’amma-
raggio e nella configurazione carico destinato a ri-
fornire la Stazione Spaziale Internazionale. Infine,
sono utilizzati degli applicativi basati su LabView
anche nelle procedure di manutenzione dei centri
di controllo. Oltre a quanto attiene il software, è
chiaro l’approccio industriale seguito da SpaceX
anche dal punto di vista dell’hardware di controllo
dove, proprio come sta accadendo nell’industria
manifatturiera e di processo, si assiste a una sempli-
ficazione nei cablaggi e a una convergenza verso lo
standard Ethernet. Infatti, l’elettronica di controllo
dei motori del vettore spaziale Falcon 9 è stata for-
temente semplificata, grazie anche all’utilizzo di un
unico protocollo standard per la trasmissione dei
dati, fino ad arrivare al punto che tutta l’avionica
occorrente per la gestione dei motori può essere
contenuta in tre sole scatole, che sono responsa-
bili di tutte le attività digitali e analogiche. Ogni
gruppo di controllo del motore è essenzialmente
un modulo autonomo plug-and-play che coordina
la propria attività in base ai comandi di alto livello
emessi dal computer di volo presente sul secondo
stadio del vettore. I soli cavi che vanno dalla fu-
soliera al groppo di ciascun motore sono un cavo
Ethernet e un cavo di alimentazione.
@Jacopo_DiBlasio
La chiatta robotizzata dove si posa il primo stadio del vettore Falcon 9 quando deve effettuare un rientro sull’oceano.