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rmo

aprile 2017

mostrano miglioramenti sia nelle proprietà mecca-

niche, sia nelle termiche. Il grafene è un materiale

ancora relativamente nuovo, ma stiamo vedendo un

ampio spettro di applicazioni, non solo nel mercato

aerospaziale ma in molti altri”.

Billy Beggs, Engineering Innovation Manager all’u-

niversità del Lancashire centrale, ha dichiarato: “Le

prove sono state molto incoraggianti e ci hanno dimo-

strato che il grafene ha un enorme potenziale per l’in-

dustria aerospaziale. È un materiale molto resistente

ma al tempo stesso leggero e flessibile. Attraverso i

dati raccolti dai voli iniziali la nostra ricerca ha potuto

muoversi verso il livello successivo, sviluppando pro-

cessi per l’infusione del grafene all’interno di strutture

composite. L’ala con la nuova copertura, prodotta dal

nostro partner industriale Haydale Composite Solu-

tions, ci permette di collaudare i benefici del grafene

in termini di struttura e di risparmio di peso. La squa-

dra di ricerca è ancora ai primi stadi delle prove di volo,

ma i risultati sono ancora molto incoraggianti. In ter-

mini di resistenza all’impatto la nuova ala mostra un

incremento fino al 60% rispetto a un’ala in fibra di

carbonio con copertura tradizionale”.

Beggs ha aggiunto: “Non abbiamo ancora eseguito

prove per misurare la riduzione della resistenza,

tuttavia nel corso dei voli di prova abbiamo otte-

nuto una velocità maggiore rispetto alle ali senza

grafene. Abbiamo intenzione perciò di eseguire

delle misurazioni in galleria del vento”.

Una realizzazione complessa.

Paul Wiper, ricer-

catore del National Graphene Institute coinvolto

nel progetto Prospero, ci ha spiegato come è stato

realizzato il drone: “Abbiamo preparato un pre-

preg (preimpregnato) in resina epossidica infusa di

grafene/fibra di carbonio, che è stata poi applicato

sulla struttura dell’ala. Anche se su questo drone

non abbiamo ancora effettuato prove esplicite re-

lative alla riduzione della resistenza, alla gestione

del calore e alla protezione dai fulmini, sappiamo

britanniche di Manchester e del Lancashire centrale

e svariate imprese (tra cui la Haydale Composite So-

lutions), che ha lo scopo di indagare gli effetti del

grafene nel campo della riduzione della resistenza

aerodinamica e della gestione del calore, con lo

scopo ultimo di arrivare a una forma di protezione

dai fulmini per i veicoli in campo aerospaziale.

Prospero è un drone con un’apertura alare di 3

m. Nel corso dei tre voli eseguiti nel corso dell’Air

Show di fronte a decine di migliaia di spettatori

è stato controllato da David Ringland, esperto nel

pilotaggio dei droni, che si è dimostrato molto sod-

disfatto delle sue prestazioni: “Prospero vola come

un aereo da addestramento. È stabile, leggero e, ri-

spetto agli equivalenti realizzati senza grafene che

sono pesanti e poco docili, risulta più aerodinamico;

procede tranquillo e senza troppa resistenza”. I voli

hanno destato un notevole interesse verso le possi-

bilità del grafene in campo aerospaziale, anche da

parte della grande industria.

Una tecnologia potenzialmente disruptive.

Secondo James Baker, Graphene Business Director

presso il National Graphene Institute di Manchester,

“Questa collaborazione tra industria e mondo acca-

demico è un ottimo esempio di come il grafene po-

trebbe essere usato come tecnologia potenzialmente

disruptive

in un mercato come quello aerospaziale,

e aiutare l’Europa a mantenere la sua posizione nel

suddetto mercato. Anche in occasione di Composite

Europe 2016 è stato lanciato un drone con un’elica

dalle pale costruite in polipropilene-grafene, che

Prospero, il primo prototipo di velivolo con ali ricoperte di grafene.

Una copertura di nanonastri di grafene può essere efficace nel fondere il ghiaccio.