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rmo

marzo 2017

MCM

correda le sue macchine del jNode, un ponte di comunicazione tra la macchina

e il cloud, all’interno del quale è installato il software di supervisione jFMX. Avanzate

applicazioni consentono di elaborare, aggregare e trasformare i dati in importantissime

informazioni per il cliente

di Giordano Proverbio

Valore

aggiunto

per l’

utilizzatore

al quale le macchine sono connettibili e integrabili. Dal

lato delle applicazioni, invece, MCM può contare su

MCE, la sua divisione informatica, che si occupa dello

sviluppo di sistemi software e servizi per le macchine

utensili.

Dal 1998 in MCM tutte le interfacce verso i servizi a sup-

porto delle attività delle macchine ‘girano’ all’interno di

un browser internet. E questa fu una scelta decisiva, ma

la vera svolta è avvenuta quando, a partire dallo stesso

anno, i tecnici aziendali, incominciarono a installare

sulle macchine uno ‘scatolotto nero’: il già citato jNode.

Il jNode è un gateway verso le piattaforme di Internet of

Things, attraverso cui viene abilitata la pubblicazione di

contenuti informativi prelevati dalle macchine verso le

piattaforme IoT, attraverso protocolli standard. Le piatta-

forme IoT sono molto diffuse, mentre quelle di ‘Internet

of manufacturing things’ sono ancora rare: la tecnologia

che fornisce servizi alle macchine è ancora in una fase

embrionale o relegata a qualche progetto di ricerca.

I

l tema Industry 4.0 è attualmente molto discusso, ma

in molti casi il rischio è quello di trovarsi di fronte ad

eccessive semplificazioni: non è sufficiente mettere

qualche sensore sulle macchine per essere in linea con i

nuovi concetti, bisogna anche possedere grande espe-

rienza e capacità di avere una visione complessiva dei

problemi per gestire al meglio la mole di dati che si rac-

colgono e ottenere risultati realmente migliorativi sul

fronte dell’efficienza produttiva.

È necessario essere un soggetto con capacità trasversali

e interdisciplinari per raccordare le macchine dotate

di CN, facilmente sintonizzabili in questo scenario, e

le numerose software house che creano gli strumenti

tecnico-informatici necessari per farlo.

MCMaffronta la questione da due lati: dal lato della ge-

nerazione di informazioni le macchine MCM hanno già

intrinseca la possibilità di essere connesse a una piatta-

forma di manufacturing attraverso il jNode, cioè l’ospite

del jFMX, il software aziendale di supervisione, grazie

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