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gennaio/febbraio 2017
CENTRI DI LAVORO
MCM ha presentato
soluzioni per far interagire
i mezzi di produzione
tra loro e all’interno di
una rete aziendale. Dalla
collaborazione con marchi
come Fanuc, Siemens e Kuka
sono scaturiti interessanti
esempi di applicazioni
avanzate. In partnership
con Safran, l’azienda ha
realizzato un’importante
esperienza di ‘closed door
machining’
al
meglio
lavorazioni
di Tony Bosotti
avanzate
Integrare
M
CM ha recentemente progettato, e costruito
in stretta collaborazione con i suoi clienti, so-
luzioni tecniche complete per comparti strategici nei
quali è essenziale la capacità di innovare e integrare.
La linea ideale si basa su un impianto progettato per
un importante cliente nel settore dell’energia, in cui
le macchine MCM rappresentano il 25% del valore
dell’impianto, un altro 25% è dato dall’automazione
su robot antropomorfi per spostare grezzi, semilavo-
rati e finiti da una macchina all’altra e il resto è com-
posto da macchine altrui: macchine a elettroerosione,
foratrici a tuffo, isole di sbavatura, magazzini verticali,
macchine di misura e impianti di lavaggio. L’intero
impianto è comandato dal software di controllo e su-
pervisione jFMX, appositamente sviluppato e imple-
mentato dalla divisione MCE di MCM per integrare i
mezzi di produzione tra loro e all’interno della rete
aziendale.
Due esempi concreti.
Vediamo altri due esempi
concreti presentati durante la fiera. Il primo è un
progetto di collaborazione con Fanuc, denominato
‘Multi tecnological integrated manufacturing’. Si
tratta di una cella per la realizzazione completa
di camme a 4/5 assi su macchina Clock Dynamic, 5
assi, multitasking, alla quale è stato affiancato un
robot antropomorfo che permette di integrare ai
processi di fresatura e rettifica, la compensazione
tridimensionale della figura utensile e, attraverso
una sorgente laser, trattamenti termici di tempra
o operazioni di riporto materiale, il laser cladding.
Con questa soluzione MCM dimostra come sia
possibile chiudere il ciclo fresatura-tempra-retti-
fica all’interno di una stessa cella, ottimizzando il
processo di lavorazione. Un’altra applicazione im-
portante è la ‘Flex robot’ con la quale si possono
simulare virtualmente non solo le operazioni di
handling o machining del robot, ma anche le lavo-
razioni di fresatura, prevenendo potenziali danni
alla macchina o al pezzo.
Il secondo esempio è una collaborazione con Kuka
e Siemens, chiamata ‘Human centered manufactu-