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PERSONAGGIO DEL MESE

20

rmo

novembre/dicembre 2016

rendere la macchina o la linea produttiva sempre

più efficiente, la digitalizzazione delle soluzioni,

l’implementazione della manutenzione a distanza

e l’interconnessione digitale con il sistema infor-

matico centrale dell’azienda, solo per fare alcuni

esempi. Poi se devo pensare a nuove forme di pro-

duzione, direi, che è l’additive manufacturing il

nostro ‘sorvegliato speciale’ poiché offre interes-

santi opportunità se integrato in modo corretto

in un processo produttivo. In particolare, ciò su cui

stiamo lavorando è comprendere i possibili ambiti

di integrazione con la macchina utensile”.

Il mercato interno, dopo un periodo di stagnazione, dà

ormai segnali consolidati di crescita.

“Sul fronte interno, la ripresa della domanda

di sistemi di produzione, registrata a partire

dal 2014 e proseguita per tutto il 2015, troverà

conferma anche nel 2016, a testimonianza della

rinnovata volontà del sistema manifatturiero del

Paese a investire in beni a alta tecnologia. Anche

le previsioni di medio-lungo termine, elaborate

dall’istituto econometrico Oxford Economics evi-

denziano un andamento positivo del consumo

italiano di macchine utensili anche se in rallenta-

mento: + 8,2% nel 2017, +1,4% nel 2018, +1,1%

nel 2019. D’altra parte il trend positivo degli ordi-

nativi raccolti dai costruttori italiani sul mercato

domestico prosegue senza interruzioni da tredici

trimestri. A sostenere il mercato italiano nel 2017

saranno anche le misure messe in campo dal Go-

verno con il Piano Industria 4.0”.

L’export rispetto agli anni scorso ha rallentato la cre-

scita. Quali le ragioni?

“Sul consuntivo di primi sette mesi ha di fatto pe-

sato l’arretramento delle vendite nei Bric: Cina

(-19,7%), Russia (-60,1%), India (-18,7%) e Brasile

(-46,6%). D’altra parte, il rallentamento dei Bric è

un fenomeno a cui assistiamo già da tempo. Cia-

da una parte, sottolineare l’importanza, per l’a-

zienda associata, dei principi previsti dal modello

di Industria 4.0 da cui, in futuro, sarà impossibile

prescindere e, dall’altro, supportare l’azienda nel

processo di avvicinamento al tema. Come? Aiu-

tandola a comprendere come si posiziona rispetto

ad esso e come potrà assimilarne i principi. In so-

stanza il supporto dell’associazione riguarda, in

questo caso, la cultura di impresa, fondamentale

per assicurare crescita e sviluppo all’industria ita-

liana del settore. Occorre poi dire che, per quanto

riguarda le aziende del settore rappresentato da

Ucimu, la materia non è sconosciuta: in molti casi

le nostre imprese già da anni sviluppano tecno-

logie riconducibili a Industria 4.0. L’innovazione

segue un’evoluzione continua nel nostro settore,

ciò che sta subendo un cambiamento radicale è

l’approccio ‘culturale’ ai processi, il modo di lavo-

rare in fabbrica e dunque anche le competenze di

chi opera negli stabilimenti produttivi. Mutano le

mansioni e mutano le professionalità. Per questo

particolare attenzione Ucimu la rivolge al tema

della formazione e del dialogo tra scuola e im-

presa con l’obiettivo di rendere sempre più ag-

giornati e aderenti alla realtà lavorativa i piani

di studio degli istituti tecnici, delle scuole pro-

fessionali e degli ITS meccatronica, scuole di alta

formazione tecnica post diploma. Ma non solo:

fondamentale è il confronto con le università che

formano oggi gli ingegneri (e più in generale i

professionisti) di domani”.

A parte le tecnologie meccatroniche, quali sono i trend

sui quali stanno lavorando i costruttori di macchine

utensili?

“I temi tecnologici principali riguardano, anzi-

tutto, l’incremento della flessibilità e della ri-

configurabilità della macchina e del sistema di

produzione, l’automatizzazione dei processi per