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rmo

ottobre 2016

clienti non importa se hanno di fronte una donna

o un uomo: l’importante è affrontare e risolvere

i problemi, essere seri ed affidabili. Queste sono

prerogative di professionalità che non conoscono

differenze di genere. Ho sempre incontrato uo-

mini che mi hanno rispettato come donna, come

persona e come figura rappresentativa dell’a-

zienda. Per contro, da parte mia, ho sempre cer-

cato di capire i loro problemi, in officina e non,

di creare un rapporto di rispetto e fiducia, dando

risposte concrete. Una volta che c’è questo, tutto

il resto viene di conseguenza”.

Entriamo più nello specifico ora del mercato: come sta

andando quello che seguite, ossia quello italiano?

“Dopo tanti anni di crisi c’è voglia di ricomin-

ciare, insita in qualche modo anche nel mecca-

nismo della sopravvivenza. Inoltre, gli incentivi

governativi hanno aiutato moltissimo: da quando

lo scorso anno è entrato in vigore il credito di im-

posta e, successivamente, la Sabatini, seguita poi

dal super-ammortamento e dal rifinanziamento

della Sabatini, sicuramente c’è stata una spinta

fortissima sui clienti a rinnovare il parco mac-

chine, anche perché erano stati fermi 7-8 anni e

nelle aziende c’era la necessità di ammodernare.

E si è competitivi solo se si sta al passo con la tec-

nologia. Abbiamo una situazione congiunturale

che speriamo continui: un euro che si è deprez-

zato, il prezzo del petrolio che non è mai stato

così basso, gli interessi bancari prossimi allo zero

che agevolano l’accesso al credito. Speriamo, in-

fine, che alcune delle misure che ha adottato il

governo diventino strutturali”.

Voi avete a catalogo gamme diverse di prodotti, dal

laser alla deformazione: in questo momento il mercato

italiano cosa recepisce maggiormente all’interno della

vostra offerta tecnologica?

“Il mercato italiano è un mercato molto vivace

e curioso, quindi tradizionalmente molto aperto

alle novità: ai nostri clienti piacciono molto le

tecnologie nuove. Vogliono sempre essere infor-

mati sull’ultimo stato dell’arte, essere invitati agli

appuntamenti in cui si mostrano le grandi novità,

vogliono sempre sapere cosa si può fare in modo

diverso da come lo si fa oggi. E si rivolgono a

noi, in quanto Trumpf ha fatto dell’innovazione

tecnologica la propria mission, con 265 milioni di

euro l’anno investiti in R&D. Questa spinta forte

all’innovazione fa di Trumpf un brand di riferi-

mento in questo ambito, perché pensiamo che

solo innovando diamo garanzia di successo ai no-

stri clienti e a noi stessi”.

Come è cambiato il mercato rispetto al periodo pre-

crisi, anche ad esempio nel rapporto con i clienti?

“Il mercato e le sue regole sono completamente

cambiati. E questo lo abbiamo capito subito,

tanto che diversi anni fa abbiamo iniziato un pro-

getto, che abbiamo concluso l’anno scorso, chia-

mato Sales Excellence, con cui abbiamo ripensato

completamente il modo di vendere. Abbiamo la-

vorato molto sull’organizzazione e sulla forma-

zione. Rispetto al passato, oggi col cliente si parla

sempre meno di aspetti tecnici e sempre più di

aspetti finanziari, per cui la rete di vendita deve

essere più capace a trattare questo tipo di pro-

blematica. È cambiato completamente il modo

di vendere, quindi abbiamo dovuto formare i

venditori perché la trattativa oggi è più ampia e

richiede competenze che prima non erano richie-

ste. Oggi il problema è anche nostro e dobbiamo

valutare bene chi andiamo a servire. Tanto è vero

che molte aziende, Trumpf in primis, si sono do-

tate di una propria banca per poter gestire finan-

ziamenti di clienti selezionati, in quanto l’offrire

un prodotto finanziario è fondamentale: che sia

non solo il classico leasing finanziario, ma anche

il leasing operativo. Noi dobbiamo offrire al

cliente un prodotto che, nel suo complesso, si ad-

dica bene alle sue esigenze tecniche e organizza-

tive, verificando quali siano le migliori condizioni

finanziarie con cui accedere al bene”.

Trumpf sta lavorando anche all’additive manufacturing e ha già a

catalogo una macchina per realizzarne il processo: è la TruPrint 1000 e

viene prodotta in Italia.