PERSONAGGIO DEL MESE
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ottobre 2016
lità del post-vendita per quasi 15 anni. In Trumpf
i percorsi di carriera sono scanditi da alcuni ‘mo-
duli’ obbligati tra cui anche un’esperienza in-
ternazionale. Solo così si può accedere ai livelli
manageriali più alti. Un’altra cosa interessante
introdotta di recente – ma in uso in moltissime
multinazionali - consiste nel fatto che ciascuna
figura manageriale è chiamata ad individuare (e
formare) un proprio potenziale successore o so-
stituto. Questo perché l’azienda deve garantire
continuità a se stessa e al cliente, disponendo di
un vivaio di ‘potentials’ che possa via via andare
a ricoprire i nuovi ruoli che si aprono a livello na-
zionale e internazionale. Io sono personalmente
orgogliosa se vedo crescere i miei collaboratori e
se li vedo capaci di cogliere le evoluzioni che in
Trumpf sono una costante”.
Cosa significa per lei essere una donna alla guida di
un’azienda leader in un mondo molto pragmatico e do-
minato dagli uomini, come è quello della meccanica?
“Guardi, sono amministratore delegato in Trumpf
dal 2012, ma dal 2002 al 2012 ho ricoperto il
ruolo di co-manager. Sono in azienda e in questo
mondo da talmente tanti anni che conosco per-
sonalmente molti dei nostri clienti. Nonostante la
prevalenza del sesso maschile nel mondo cui ap-
partengo, ritengo si possa – usando intelligenza,
rispetto e moderazione – utilizzare anche qual-
che vantaggio nell’essere donna in un mondo –
quello della lamiera - fatto di e per uomini. Una
cosa molto positiva che ho subito sperimentato
occupandomi di service è che in genere gli uomini
tendono ad essere più rispettosi nei confronti di
una donna, per quanto aspro o intenso possa es-
sere un confronto, sia di negoziazione che di ca-
rattere tecnico. Inoltre, ho imparato che ai nostri
clienti sarà anche il nostro successo e la nostra ga-
ranzia di futuro. E questo si ricollega all’aspetto
consulenziale di cui le accennavo poc’anzi. Ma mi
faccia aggiungere anche che i manager delle fi-
liali hanno tutti un contratto che prevede la sot-
toscrizione di un codice etico. In particolare, in
Trumpf Homberger in Italia, il tema del codice
etico è stato esteso in realtà a tutti i dipendenti,
avendo la nostra società adottato il modello or-
ganizzativo previsto dalla 231”.
Dottoressa Montelatici, quando parliamo di valori oc-
corre menzionare anche la meritocrazia, che in Trumpf
viene applicata. Lei stessa è diventata amministratore
delegato attraverso un percorso di crescita interna.
“Sì, questa è un’altra caratteristica distintiva del
Gruppo. Trumpf predilige le carriere interne, per
cui applica un sistema di valutazione, di analisi
del potenziale, di assessment del personale che
porti a generare internamente vivaio per l’or-
ganizzazione. Questo per avere maggiore con-
tinuità e integrazione nei valori e nella cultura
dell’azienda. Per ciò che mi riguarda, io sono
praticamente “nata” professionalmente in
Trumpf. Ho iniziato nella funzione di assistente
a quello che allora era il General Manager; l’a-
zienda non era ancora una filiale, ma era Hom-
berger, che rappresentava in Italia il marchio e
che ancora oggi, dopo 15 anni dalla fondazione
della filiale Trumpf in Italia, è socio in Trumpf
Homberger al 25%, dimostrando come la con-
tinuità sia un valore molto presente in tutti gli
aspetti dell’azienda, anche nella relazione con i
soci. Negli anni mi sono occupata un po’ di tutto,
organizzazione delle fiere, software, sono stata
un anno in Germania nel reparto Export e, una
volta rientrata in Italia, ho avuto la responsabi-
La sede di Trumpf Italia alle porte di Milano e MyTrumpf, il portale dedicato all’acquisto online di ricambi e utensili. L’Italia per l’azienda è uno dei Paesi più
attivi nell’e-shop.