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rmo

settembre 2016

una ‘conduzione familiare’ che preveda una reale ope-

ratività di tutti - dice Cervo - nel senso che qui da noi non

ci sono persone che stanno in un ufficio ad aspettare una

telefonata: i tempi morti non esistono. Io ad esempio,

fatto quello che devo fare alla scrivania, mi rimetto le

scarpe antinfortunistiche e vado in officina a lavorare

con gli altri. La visione che abbiamo è che i nostri dipen-

denti siano nostri partner coi quali si collabora fino in

fondo”.

Cervo racconta di come sia consueto trovarsi di fronte a

una commessa urgente e di come l’azienda in questi casi

scatti come una molla, instaurando turni sulle 24 ore,

lavorando il sabato fino alle 19, e riprendendo il lavoro

alla domenica alle 16. E questo in accordo con i lavora-

tori, stabilite le giuste spettanze extra.

E di collaborazione stretta si parla anche nel caso della

partnership di MPC con Soraluce Italia, filiale di Soraluce

S.Coop per il mercato italiano, che si occupa della distri-

buzione e installazione delle fresatrici, alesatrici e centri

di tornitura verticale Soraluce nel nostro Paese.

Una lunga collaborazione.

“Il rapporto con Soraluce

va avanti da tanto tempo - racconta Claudio Cervo - e

iniziò nei primi anni Duemila quando conoscemmo

Giancarlo Alducci, il quale, visitando la nostra azienda,

ci disse che, pian piano avremmo visto varie macchine

del marchio da lui rappresentato fare l’ingresso nei no-

stri capannoni”.

A quel tempo lo stabilimentoMPC aveva tutte macchine

idrostatiche e suonava strano sentirsi proporre delle so-

luzioni, come quelle di Soraluce, basate su guide lineari

a ricircolo di rulli.

Sta di fatto che di lì a breve MPC acquistò una Soraluce

FR 12000.

continuità. Nel 1998 avevamo circa una ventina di di-

pendenti, e fatturavamo più o meno due miliardi di

lire; attualmente gli addetti superano la cinquantina e

fatturiamo intorno ai 10 milioni di euro. Amo sottoline-

are che questa cifra deriva esclusivamente dagli introiti

di ore lavorate, noi non acquistiamo niente: il cliente ci

fornisce il materiale grezzo coi relativi disegni/progetti e

noi facciamo il completamento del manufatto con pezzi

che possono arrivare fino a 150 t, garantendo sempre la

massima accuratezza e precisione”.

Clienti di livello mondiale.

MPC ha, per il 90%, clienti

nel settore energia (turbogas, eolico, nucleare, idraulica)

e si tratta delle più grandi aziende a livello mondiale.

Guardando la lista delle referenze si possono trovare

tutti i più grandi nomi.

Tempistica e precisione sono due fattori fondamentali

per vincere sul mercato: “Noi dobbiamo mantenere una

flessibilità da artigiani pur essendo ormai diventati una

realtà produttiva importante - spiega Cervo - ci vuole

velocità nel trovare il cliente, velocità nel fare le offerte,

e capacità dell’officina di adattarsi alle esigenze del

committente; la precisione invece è il presupposto di

qualsiasi commessa”. Spostare con tempestività i nostri

carichi macchina è la grande abilità che bisogna mettere

in campo per poter far fronte con successo a eventuali

urgenze di un cliente, afferma Cervo.

“Ed è la cosa che i nostri competitori non riescono a

fare - aggiunge - perché magari hanno strutture più

complesse e probabilmente più rigide e non riescono ad

avere il nostro stesso grado di flessibilità”.

Per avere questa velocità e questi tempi di reazione oc-

corre avere una squadra affiatata.

“Qui entra in campo il vantaggio competitivo di avere

A sinistra, Renzo Cervo, fondatore e presidente della M.P.C. A destra, i suoi nipoti Margherita Cervo (figlia di Giuliano) e Giacomo Cervo (figlio di Claudio); poi

Stefania Cervo e Claudio Cervo.