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settembre 2016
guono altri sistemi (13,3%), robot (7,5%) e le tec-
nologie non convenzionali come laser e waterjet
(2,5%). A confronto con il dato relativo al Paese,
il territorio piemontese mostra una presenza più
ampia di altri sistemi (+4,2 punti percentuali) e di
macchine a deformazione (+2,7 punti percentuali)
a scapito delle macchine a asportazione (-7,2 punti
percentuali). La presenza così decisa di ‘altri sistemi’
è determinata dalla tipologie di industrie utilizza-
trici presenti nell’area, in particolare appartenenti
ai settori automotive e aerospace, che impiegano
molte tecnologie di misura, prova e finitura delle
superfici.
Quarta area in Italia.
L’area piemontese è quarta
in Italia per densità di macchinari installati: 25 mac-
chine ogni 100 addetti. Il dato piemontese risulta
inferiore alla media nazionale che è pari a 25,8. Tale
rilevazione è spiegata dalla tipologia di imprese pre-
senti in Piemonte: per lo più di grandi dimensioni
(a differenza di Emilia Romagna, Lombardia e Tri-
veneto).
Come nel 2005 anche nel 2014, emerge la correla-
zione inversa tra presenza di macchine utensili e di-
mensione dell’unità produttiva. In termini assoluti,
al crescere del numero di addetti impiegati cala la
quota di macchine utensili presenti nell’impianto:
questo è spiegato dal fatto che le piccole imprese
sono impegnate principalmente nell’attività di pro-
duzione. Al crescere della dimensione, le aziende
inseriscono altre attività il cui svolgimento non pre-
vede l’utilizzo di macchinari.
Anche in Piemonte le piccole imprese cedono il
passo alle grandi nell’attività di acquisizione di mac-
chinari. La quota di macchine utensili installate nelle
aziende con meno di 50 dipendenti è scesa dal 45%
(dato al 2005) al 36% della precedente rilevazione.
Praticamente stazionaria, al 32%, la quota installata
nelle imprese che impiegano tra i 50 e i 200 addetti;
era pari al 33% nel 2005. In crescita la quota delle
macchine presenti negli stabilimenti con più di 200
dipendenti che passa dal 22% al 32%. La tendenza
rilevata in Piemonte rispecchia l’andamento nazio-
nale e si spiega con il fatto che, anche a causa della
crisi, le grandi imprese tornano a internalizzare
parte dell’attività che, fino a poco tempo fa, era de-
mandata all’esterno.
Dall’analisi dei dati ripartiti per settore emerge che
il 33% del parco macchine piemontese è installato
presso gli stabilimenti che realizzano mezzi di tra-
sporto (tra gli altri automotive e aerospace). Il primo
settore per quantità di macchine installate (35%) è
però quello dei costruttori di prodotti in metallo
(fonderie, fucinatura, stampaggio, carpenterie, cal-
daie, serbatoi, utensili, seconda trasformazione dei
metalli, trattamento, rivestimento). Segue, con il
22%, il settore dei costruttori di macchinari e ma-
teriale meccanico (macchine agricole, macchine
utensili per metalli e robot industriali, macchine tes-
sili e per l’abbigliamento, macchine per l’industria
alimentare, chimica, della plastica, lavorazione del
legno, macchine per le industrie estrattive, edilizie,
siderurgiche). Poi quello dei costruttori di materiale
elettrico ed elettronico.