Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  27 / 172 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 27 / 172 Next Page
Page Background

27

rmo

settembre 2015

positi e di attuatori e meccanismi molto efficienti, le

loro prestazioni sono elevate. Nonostante alcune di

queste macchine siano oggi in commercio, i passi da

compiere sono ancora molti. Spesso sottostimiamo la

complessità di azioni che a noi sembrano facili perché

le eseguiamo con naturalezza, come afferrare un og-

getto o camminare. Ma è difficile per una apparecchia-

tura compiere rotazioni, bilanciare automaticamente

il peso muovendosi, rimanere in equilibrio su percorsi

accidentati, senza contare il problema della loro au-

tonomia.

Comunque i nostri ricercatori hanno messo a punto in

questi anni alcuni prototipi molto interessanti. Uno di

questi permette l’assistenza del cammino di persone

con amputazioni agli arti inferiori o di anziani fragili.

Questo dispositivo è oggi al centro di un progetto im-

prenditoriale che punta a raggiungere il mercato nei

prossimi anni”.

Come si sta evolvendo il robot nelle applicazioni in-

dustriali?

“Negli anni 70 i primi robot pesavano mezzo quintale

ed erano in grado di sollevare solo poco più di due

kg; oggi un robot di piccola dimensione pesa 15 kg

per un carico utile pari al suo stesso peso! Tuttavia

ci sono ancora ‘colli di bottiglia’: la richiesta di mag-

giore funzionalità (efficienza, robustezza, sicurezza) si

traduce in maggiore complessità, necessità di grande

potenza elaborativa, maggiori costi. Una tecnologia

che, come nel campo degli smartphone, può avere

un effetto rivoluzionario, è quella dei Mems, o sistemi

micro-elettro-meccanici. I Mems possono essere sensori

di movimento e di grandezze da esso derivate (accele-

rometri, giroscopi), per l’acustica (microfoni, riconosci-

mento vocale), per la visione (riconoscimento di gesti),

per l’ambiente (pressione, temperatura, umidità). Un

altro fattore di innovazione importante che sta emer-

gendo è la connettività dei sistemi meccatronici e dei

robot con la rete. Tuttavia, per sviluppare una nuova

generazione di robot sarà necessario non solo utiliz-

zare le precedenti innovazioni, ma anche introdurre

meccanismi di semplificazione, nuovi materiali, tecno-

logie di fabbricazione e forme più efficienti di imma-

gazzinamento e di trasformazione dell’energia”.

La disponibilità di un robot umanoide pienamente

funzionante e affidabile non è ancora realtà; sarà mai

possibile?

“Negli ultimi anni abbiamo assistito a progressi note-

voli, soprattutto nella parte meccanica, nel controllo

e nella sicurezza. Sulla parte cognitiva ci sono ancora

grandi difficoltà nel trasferimento delle abilità umane

ai robot come abbiamo anche visto in recenti com-

petizioni internazionali di robotica. Gli studi diretti a

sfruttare le conoscenze neuroscientifiche per la realiz-

zazione di sistemi robotici dotati di capacità sensori-

motorie e cognitive simili a quelle umane proseguono

senza sosta, nel nostro Istituto e in tanti altri laboratori

nel mondo. In particolare lo sviluppo delle tecniche

cosiddette di ‘deep learning’ appare particolarmente

promettente”.

Una delle prime applicazioni della robotica è stata nell’industria manifatturiera.

Enorme impatto sull’economia

La robotica industriale può essere

un potente motore per lo sviluppo. Il

primissimo tentativo in questo campo nel

nostro Paese fu un servomanipolatore

controllato elettronicamente (Cnen, 1959),

ma era già attivo all’inizio degli anni 70 il

Consorzio Macchine Utensili (Comau),

che si proponeva di raccogliere tutte le

attività commerciali dei costruttori dell’area

torinese di macchinari tecnologici per

avviare lo stabilimento Fiat di Togliattigrad

in Russia.

Oggi più di un milione di robot industriali

operano nel mondo con una crescita

annuale del 6% (fonte IFR). La loro

affidabilità è aumentata continuamente

fino a raggiungere la ragguardevole

percentuale del 99.99875% (fonte Comau):

ciò significa che le ore di lavoro che

statisticamente trascorrono prima di un

inconveniente tecnico da parte di un robot

sono ben 40mila.

Per il futuro, si stima che applicazioni di

robotica avanzata potrebbero avere un

impatto diretto sull’economia con un valore

aggiunto compreso tra 1,7 e 4,5 triliardi di

dollari USA per anno nel 2025, cioè tra soli

dieci anni (McKinsey).