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rmo

settembre 2015

Il trasferimento delle abilità umane ai robot è la sfida futura dei ricercatori.

Il prof.

Paolo Dario

è il fondatore e attuale direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola

Superiore Sant’Anna e del Polo Sant’Anna Valdera, ed è docente di Robotica Biomedica. Ha

pubblicato moltissimi articoli sulle più autorevoli riviste scientifiche internazionali; è titolare di

brevetti internazionali e coordinatore di numerosi progetti di ricerca. Dario è stato uno dei pionieri

della biorobotica, concepita come la disciplina che permette di sviluppare nuove invenzioni nel

campo della robotica, traendo ispirazione dalla biologia, fondendo scienza e tecnologia.

dalle semplici apparecchiature biomediche siamo passati alla

bio-meccatronica. Più di 200 persone sono oggi attive all’in-

terno della struttura, per la maggior parte studenti del nostro

PhD in BioRobotica, con cinque professori ordinari, tre asso-

ciati e nove ricercatori a dirigere le aree e i laboratori di ricerca

dell’Istituto”.

Siete in contatto con altri Istituti?

“Abbiamo cominciato a cercare partner e interlocutori all’e-

stero fin da subito. Il Paese d’elezione per i robot è il Giappone;

comunque l’area asiatica con Cina e Corea è da sempre inte-

ressata al tema della robotica, e gli Emirati Arabi Uniti stanno

operando importanti investimenti nell’economia della cono-

scenza con particolare attenzione al nostro settore di ricerca.

La collaborazione è alla base della nostra attività; si estende

attraverso progetti di ampio respiro allacciati con istituzioni

locali, nazionali e internazionali, con una centralità delle col-

laborazioni in Europa grazie ai programmi quadro Comunitari

che si sono succeduti negli anni fino all’attuale Horizon 2020. I

rapporti con il mondo dell’industria sono in crescita, a testimo-

nianza della progressivamaturazione delle nostre tecnologie; i

nostri studi sono sempre di avanguardia e si svolgono di regola

su terreni inesplorati. Sfociano facilmente nella creazione delle

cosiddette ‘start up company’, aziende ad altissima specia-

lizzazione che propongono al mercato soluzioni mai viste

prima. È il caso di Era Endoscopy, che ha messo a punto un

minirobot capace di eseguire una rivoluzionaria colonsco-

pia assolutamente indolore; questa nuova tecnologia è già

in uso presso l’Ausl 5 di Pisa”.

Qual è l’origine della robotica?

“La costruzione di automi è presente in molte lettera-

ture; il Golem è forse l’esempio più famoso di essi. Nella

leggenda ebraica il Golem è descritto come una statua di

argilla animata dalla magia cabalistica. Tuttavia le prime

testimonianze concrete risalgono alla prima rivoluzione

industriale. Nel diciottesimo secolo furono costruiti alcuni

sorprendenti automi meccanici, tra cui una giovane donna

intenta a suonare un organetto a canne: è in grado di ese-

guire cinque melodie differenti, seguendo con gli occhi la

tastiera, respirando (movimenti del torace) e compiendo

tutta una serie di movimenti della testa con un notevole

effetto realistico. Poi sono arrivate le vere e proprie mac-

chine, nelle quali l’energia prodotta da una sorgente di

vario tipo viene trasformata, mediante meccanismi anche

molto complessi, in lavoro utile, come per esempio nel caso