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settembre 2015
agente sgrassante un solvente. Una volta rimossi gli oli
con il solvente, i trucioli e le polveri (immessi nell’impianto
sul componente assieme agli oli) perdono adesione e pos-
sono essere facilmente rimossi nello stesso impianto per
effetto meccanico.
Le applicazioni tradizionali per il lavaggio a solvente
sono cinque. Il primo è il lavaggio di pezzi pesantemente
contaminati con olii che richiedono ampi sforzi di trat-
tamento e possono determinare risultati scarsi o scarsa
costanza qualitativa in caso di utilizzo di agenti sgrassanti
a base acquosa. In questi casi, l’utilizzo di sgrassanti a
base acquosa determina anche consumi e spese elevati
in termini di prodotti chimici, acqua ed energia nonché
alti costi di gestione dei rifiuti. Inoltre, le necessarie e fre-
quenti sostituzioni del bagno possono ridurre l’efficienza
dell’impianto di lavaggio.
Un secondo esempio applicativo viene dal lavaggio di
pezzi difficili da asciugare quali parti capillari e con pa-
reti sottili nonché componenti stampati e parti curve. In
questi casi il lavaggio ad acqua con asciugatura ad aria
calda consuma grandi quantità di energia e il tempo di
processo risulta molto più lungo.
Vi sono, terzo esempio, le operazioni di lavaggio in settori
quali l’aviazione e l’aerospaziale dove l’approvazione dei
processi si basa preferenzialmente sull’uso di solventi per
garantire uno sgrassaggio perfetto. Infine, il lavaggio di
componenti piccoli (per esempio nel settore dell’elettro-
nica, che richiede una buona compatibilità dei materiali e
l’uso di agenti sgrassanti non corrosivi).
Infine, le operazioni di lavaggio intermedie. Da un lato,
vengono effettuate per evitare di mischiare prodotti di-
versi la cui rimozione richiederebbe grandi sforzi o, nei
casi peggiori, risulterebbe impossibile. Dall’altro, si ricorre
a operazioni intermedie di lavaggio con solvente per ri-
Stampopercurvatubiacaldoperil
compartooil&gas.
raffreddamento e lubrificanti nonché per rimuovere re-
sidui solidi quali sali, residui di pasta lucidante e polveri,
solitamente è preferibile utilizzare agenti chimici acquosi.
Questi sono disponibili in formulazioni acide, alcaline o
con pH neutro.
Si consiglia sempre, in una prima fase, di testare la com-
patibilità dei prodotti con il materiale del componente
per verificare il risultato che si può ottenere in termini
di qualità di pulizia e costanza di risultati nel tempo. Per
garantire dei risultati di pulizia costanti nel tempo, i pro-
cessi ad acqua devono infatti essere sottoposti a regolare
monitoraggio con il controllo di parametri chiave quali la
concentrazione del detergente, la temperatura, la qualità
dell’acqua di risciacquo e le condizioni dei filtri.
Le applicazioni tradizionali.
Nel rimuovere contamina-
zioni non polari a base di olii minerali (per esempio olii di
lavorazione, grasso o cera) è preferibile utilizzare come
Asinistra,ilsistemaSafe-Tainerperlagestionedelsolventeperlamanutenzione
delprocessodilavaggio.Adestra,perilDowperMCeilDowclene1601,Safechem
offretestkitpercontrollarelaqualitàdelsolvente.
Nellatabella,ilprincipiochimicoinbasealquale‘ilsimile
scioglieilsimile’.