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rmo

luglio/agosto 2015

Strategie

C’

è ancora un futuro per l’industria mani-

fatturiera del nostro Paese? Anche se nel

corso della prima decade degli anni 2000 si è vista

una progressiva e preoccupante delocalizzazione

delle imprese (o di loro reparti), oggi non sembra

più essere questo il trend. Forse si è capito che si

sta rischiando di perdere non solo le fabbriche,

ma anche tutti i pezzi più pregiati del sistema che

fanno parte del ciclo del valore della stessa indu-

stria manifatturiera: la ricerca, lo sviluppo, il de-

sign, la progettazione, il marketing, la logistica. Le

attuali opportunità tecnologiche sono mature per

rivedere strategie e nuove linee di business.

Il cambiamento in atto prende il nome di fabbrica

4.0, terza rivoluzione industriale, internet delle

cose, smart manufacturing, oppure digifattura.

Tutti termini che esprimono un’importante trasfor-

mazione. Essa cambierà il modo di produrre e rin-

noverà anche la politica dei posti di lavoro. Come

si potrà realizzarlo concretamente? La fabbrica 4.0,

infatti, non è solamente in grado di trasformare le

attività di un’azienda attraverso elevati incrementi

di produttività ed economie di scala, ma renderà

possibili linee di business completamente nuove e

servizi che altrimenti non potrebbero esistere. La

tecnologia lo permette ed è solo il punto d’inizio.

Quest’anno si venderanno, a livello globale, un mi-

L’industria manifatturiera occidentale si rivolge a un mercato che sempre

più richiede la diversificazione della gamma produttiva. è necessario disporre

di mezzi e attrezzature d’automazione flessibili e facilmente adattabili. La

rivoluzione industriale in atto nel continente europeo si chiama fabbrica 4.0.

L’opinione di alcuni protagonisti

Il

futuro

è la

fabbrica 4.0

liardo di dispositivi destinati all’internet delle cose.

Quasi il 60% sarà acquistato per uso aziendale (non

consumer), questo secondo l’edizione Technology,

media e telecommunications prediction di Deloitte.

L’adozione di sistemi intelligenti coinvolgerà elet-

trodomestici, autovetture e il mercato energetico.

Si stima che nel 2015 verranno vendute in tutto il

mondo circa 16 milioni di auto intelligenti. Entro il

2018 il 5% degli interventi relativi al servizio clienti

verrà iniziato da dispositivi connessi a internet. In-

somma, luoghi, cose e persone saranno sempre più

connessi, quali decisioni prendere? Ecco alcune ri-

sposte.

All’inizio fu il CIM

. Mentre per l’industria di pro-

cesso è sufficiente un’automazione rigida dei flussi

fisici e delle attività produttive, l’industria manifat-

turiera si rivolge a un mercato che sempre più ri-

chiede la diversificazione della gamma produttiva.

è necessario disporre di mezzi e attrezzature di au-

tomazione flessibili. Esse devono consentire la rea-

lizzare di sistemi produttivi non solo integrati, ma

anche flessibili in grado di far fronte alla variabilità

della domanda del mercato. Già negli anni 80 si era

intuita questa direzione con i sistemi CIM (Compu-

ter integrated manufacturing), ovvero la gestione

computerizzata di tutte le attività aziendali. Grazie

INCHIESTA

di Gabriele Peloso