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aprile 2015
Telerobot Labs di Genova, una
realtà tecnologica specializzata
in robotica e meccatronica che
fornisce servizi di ingegneria e
dispositivi speciali, con la capacità
di progettare e realizzare le solu-
zioni che propone. Infatti, a Tele-
robot Labs sarà affidato lo studio,
l’analisi e lo sviluppo delle appli-
cazioni di LBR Iiwa.
Apprendere e riprodurre.
La dota-
zione di sensori di LBR Iiwa non
si ferma ai convenzionali encoder
o ai sensori inerziali ma arriva a
comprendere nuove soluzioni
capaci di fornire al robot il senso
del tatto. Il robot è dotato di una
sorta di ‘pelle’ che integra una
matrice di sensori capacitivi, si-
mili a quelli dei moderni disposi-
tivi mobili a controllo touch, che
permettono di effettuare misure
precise di contatto.
Il nome LBR Iiwa ha un significato
che ne chiarisce bene la funzione,
anche se ha origine da un doppio
acronimo in parte tedesco e in
parte inglese, traducibile come:
robot leggero e assistente in-
telligente nel lavoro industriale
(Leichtbaurboter - Intelligent In-
dustrial Work Assistant). Anche
se i robot industriali tradizionali
sono estremamente efficaci nel
loro lavoro, soprattutto in quello
ripetitivo e svolto in condizioni
controllate (in zone rigidamente
separate da quelle dove è pre-
sente la manodopera umana), sa-
rebbe un’evoluzione importante
e sostanziale quella di rendere
i robot in grado di apprendere
dagli operatori umani e di colla-
borare con loro.
Con LBR Iiwa, grazie ai sensori tat-
tili e al preciso controllo della cop-
pia, è possibile fare in modo che
uomini e robot possano lavorare
insieme, senza la necessità di bar-
riere protettive, nella risoluzione
di compiti complessi, che possono
andare dall’apprendimento alla
simulazione. Alberto Pellero, Stra-
tegic Development Manager di
Kuka Roboter Italia Spa, spiega:
“LBR Iiwa è un robot intelligente
Il progetto iCub
Telerobot Labs è impegnata anche in un altro progetto dal carattere fortemente
innovativo. Infatti, l’azienda genovese realizza l’hardware di iCub, un robot
androide definito come piattaforma robotica umanoide cognitiva. Il progetto
iCub è finanziato dall’Unione Europea e frutto della collaborazione tra diversi
enti e università di tutta Europa, riuniti nel RobotCub Consortium, che porta
avanti un’iniziativa innovativa sottomolti punti di vista. In primo luogo, iCub è
nuovo nel concetto di apertura su cui si basa il progetto, che è concepito come
open source sia dal punto di vista dell’hardware, sia del software. L’obiettivo
è di creare i presupposti per la crescita di una comunità di sviluppatori
che sia in grado di creare e condividere nuove applicazioni software e
dispositivi hardware di robotica avanzata.
L’aspetto e le dimensioni di iCub sono quelle di un bambino di 4
anni (è alto 105 cm e pesa 20 kg) cosa che, dal punto di vista della
psicologia degli utenti, lo rende beneaccetto e adatto a interagire con
gli esseri umani. Ma non bisogna dimenticare che si tratta di un robot
estremamente sofisticato, in grado di operare autonomamente e dotato di
capacità di comprensione del linguaggio, di un sistema di visione artificiale
basato su telecamere ad alta risoluzione e sensori che comprendono: microfoni
audio, accelerometri, dinamometri e percezione tattile. Una macchina
complessa anche nella meccanica e nel controllo del movimento, con una
struttura caratterizzata da 53 gradi di libertà, di cui 9 articolazioni solo
per i movimenti della mano. Il livello di interesse suscitato da questo
progetto a livello internazionale è dimostrato dal fatto che Telerobot
Labs è riuscita a vendere un prototipo di iCub (che costa attorno ai
250.000 euro) in Giappone, un fatto che, considerando la quantità
e la qualità dei progetti giapponesi, rappresenta anche il migliore
attestato di stima in questo settore.