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settembre 2014
Occorre però considerare che l’incremento appare de-
ciso poiché si confronta con il 2013, anno tra i peggiori
per l’industria italiana di comparto”.
L’analisi nel dettaglio.
Secondo le stime elaborate dal
Centro Studi e Cultura di Impresa di Ucimu, alla fine di
quest’anno la produzione salirà del 4,4%, attestandosi
a quota 4.685 milioni di euro. Le esportazioni dovreb-
bero crescere del 4,7% raggiungendo i 3.545 milioni
di euro. Anche il consumo italiano nelle previsioni tor-
nerà col segno positivo, registrando un incremento del
3,3%, a 2.115 milioni di euro, e dando nuovo impulso
alle consegne dei costruttori italiani attese in aumento
del 3,4% a 1.140 milioni di euro. Cresceranno anche le
importazioni (+3,3%) ma rimarrà stabile la quota import
su consumo. Salirà ulteriormente il rapporto export su
produzione al 75,7%. Nel dettaglio, invece, il secondo
trimestre dell’anno in corso ha visto l’indice degli ordini
interni crescere del 38,2%, sostenuto dall’introduzione
della Nuova Legge Sabatini. Sul fronte estero, l’indice
degli ordini è cresciuto dell’11,5%, confermando così
la ripresa dei consumi di macchine utensili italiane nei
principali mercati stranieri dopo l’arretramento del
2013 e già rilevato anche nel primo trimestre d’anno.
Secondo l’elaborazione Ucimu sui dati Istat, sono i Paesi
dell’UE a essere particolarmente attivi, crescono, infatti,
le vendite in Germania (+17,6%), Francia (+30,2%), Po-
lonia (+0,8%), Gran Bretagna (+42%), Spagna (+12,9%).
Arretrano, invece, le vendite in Cina (-16,3%), Stati Uniti
(-11%), Russia (-5,8%), India (-35,3%), Brasile (-37,8%),
Turchia (-7,5%). Su base semestrale, l’indice registra un
incremento del 14,9%determinato dalla crescita degli or-
dini interni (+59,5%) ed esteri (+7,8%).
Il 2013 si è chiuso invece in negativo. La produzione è scesa
del 7%, attestata a 4.487 milioni di euro: sul risultato ha
pesato sia la decrescita delle esportazioni, scese del 6,5%
a 3.385 milioni di euro, sia l’ulteriore riduzione del con-
sumo sceso a 2.047 milioni di euro, ossia il 2% in meno
rispetto al valore dell’anno precedente. L’indebolimento
della domanda interna ha penalizzato, infatti, le conse-
gne dei costruttori che sono arretrate dell’8,5% arrivando
a quota 1.103 milioni di euro. Le importazioni, in crescita
del 6,8%, si sono attestate a 944 milioni di euro. Il rap-
porto export su produzione è cresciuto al 75,4%mentre la
quota di consumo coperta dalle importazioni ha registrato
un incremento di quattro punti percentuali, passando dal
42,3% (del 2012) al 46,1% del 2013. Nel 2013 la Cina si è
confermata primo mercato di destinazione del Made in
Italy di settore, seguita da Stati Uniti, Germania, Russia,
Francia, Brasile.
Rinnovare il parcomacchine.
“Inserita in un panorama
europeo già poco brillante, l’Italia sta vivendo una fase
particolarmente complessa che non pare ancora comple-
tamente archiviata - ha affermato Luigi Galdabini presi-
dente di Ucimu -. Il sistema Italia, ancora troppo statico
Riconferma al vertice
Nel corso della recente Assemblea di Ucimu,
Luigi Galdabini (in foto) è stato riconfermato alla
presidenza dell’associazione per il biennio 2014-2016.
Vicepresidenti sono stati designati Sergio Bassanetti
(D’Andrea), Massimo Carboniero (Omera) e Riccardo
Rosa (Rosa). Membri del board sono i consiglieri:
Domenico Appendino (Prima Industrie), Alessandro
Batisti (Pama), Mauro Biglia (Biglia), Barbara Colombo
(Ficep), Stefano Dal Lago (CMS), Filippo Gasparini
(Gasparini), Patrizia Ghiringhelli (Ghiringhelli),
Veronica Just (Millutensil), Marco Livelli (Jobs),
Giuseppe Sceusi (Marposs Italia), Tomaso Tarozzi
(Iemca Giuliani) e il consigliere emerito Dante Speroni
(Speroni). Completano la squadra l’immediate past
president Giancarlo Losma (Losma), il tesoriere e past
president Pier Luigi Streparava (Streparava) nonché i
past president Ezio Colombo (Ficep), CesareManfredi,
Flavio Radice (Pietro Carnaghi), Bruno Rambaudi,
Andrea Riello (Gruppo Riello Sistemi), Alberto
Tacchella (IMT).