Rivista_di_Meccanica_Oggi_173 - page 50

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ottobre 2013
zioni hanno infatti raggiunto un nuovo record nel
2012, salendo del 2,2% arrivando a quota 21,8 mi-
liardi, con una crescita della quota di export su pro-
duzione salita di dieci punti percentuali nell’ultimo
decennio, toccando nel 2012 il 75%.
“Alla luce di questi dati - dichiara Giancarlo Losma,
presidente di Federmacchine - appare evidente che
l’industria italiana del comparto ha saputo rispon-
dere ai venti di crisi, affiancata in questo dalla fe-
derazione che opera per supportare le imprese nel
processo di sviluppo e per rappresentare le istanze
delle aziende del settore”.
Tra i principali mercati di sbocco dell’offerta italiana
di settore, la Cina si conferma al primo posto, per un
valore di 2 miliardi di euro, ma in discesa dell’11%.
Al secondo posto la Germania, cresciuta del 6,5%
per un valore di 1,9 miliardi di euro, seguita da Stati
Uniti, cresciuti ben del 17,2% arrivando a quota 1,9
miliardi di euro, e Francia, con un +1% e 1,4 miliardi
in valore. Il saldo commerciale complessivo dei set-
tori che formano Federmacchine, nel 2012, è stato
positivo per 17,6 miliardi di euro (+4,7%). Si tratta
del quarto anno di crescita, dopo il crollo del 2009, e
del nuovo record asoluto.
L’
industria italiana costruttrice di beni stru-
mentali nel 2012 ha risentito del difficile
contesto che grava sull’intera eurozona, facendo
seguito a un biennio di ripresa che aveva permesso
il parziale recupero del terreno perso con la crisi: è
quanto emerge dai dati di consuntivo presentati in
occasione dell’annuale assemblea Federmacchine lo
scorso luglio.
Secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Fe-
dermacchine, nel 2012 la produzione delle imprese
del settore è rimasta sostanzialmente stabile, scesa
appena dello 0,8% al di sotto dei 29 miliardi di euro,
e si sono registrati cali del fatturato per metà delle
associazioni che fanno capo alla federazione. Le con-
segne dei costruttori sul mercato interno, già poco
brillanti nel 2011, sono diminuite dell’8,9%, a meno
di 7,2 miliardi di euro. La debolezza del mercato ita-
liano, che nel 2012 valeva 11,4 miliardi (-8,1%), ha
penalizzato anche l’import, diminuito del 6,8%. Ta-
bella 1
Oltre il confine.
Consapevoli del ridimensionamento
del mercato interno, i costruttori italiani hanno
orientato la propria attività all’estero: le esporta-
L’export
traina
il mercato
di Antonella Pellegrini
Il 2012 è stato un anno di stagnazione per il settore dei beni strumentali nel suo complesso,
dopo un biennio di recupero. Si conferma per il comparto la forte propensione all’export,
con un ulteriore incremento delle vendite fuori dal nostro Paese. Questo è quanto è emerso
all’assemblea annuale di Federmacchine
Economia
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