progettare
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MAGGIO
2018
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australiana al 100% per proprietà e
gestione. Specializzata nello stam-
paggio ad iniezione di prodotti in
plastica conto terzi, l’azienda è una
realtà di piccole medie dimensioni,
impiegando 50 dipendenti, che dal
2014 ha effettuato scelte in termini
di automazione industriale, dotan-
dosi anche di robot collaborativi che
le hanno consentito miglioramenti
produttivi e notevoli risparmi eco-
nomici.
Affidabilità che nel corso degli anni
è stata garantita da una serie di o-
perazioni, tra cui l’etichettatura degli
stampati, svolte dal lavoro paziente
e preciso di alcuni operatori impie-
gati espressamente in questa fase di
lavoro. Proprio a partire dall’analisi
del lavoro svolto dai propri opera-
tori e da una successiva valutazione
in termini di produttività e costi,
l’azienda ha in seguito deciso di
valutare la strada dell’automazione
per ottenere prodotti di medesima
qualità, affidabili e per consentire
alle persone di svolgere compiti
meno ripetitivi.
La scelta è andata verso la robotizza-
zione e, espressamente, ad un robot
collaborativo di Universal Robots,
l’UR5, macchina dotata di payload di
5 kg e di sbraccio di 850 mm.
Produttività, risparmio, ergonomia
Prysm Industries ha introdotto il co-
bot UR5 proprio per automatizzare
la fase di etichettatura. Dopo una
prima fase di training svolta da un
partner locale, il robot è stato messo
in funzione nella linea e da subito
sono stati registrati dei notevoli
passi in avanti a livello produttivo,
in termini di riduzioni di scarti, di
fesa ed efficienza. Passi sostanziati
a livello economico in pochi gior-
ni. L’azienda, infatti, ha registrato
un risparmio di oltre 500 dollari al
giorno nelle voci di costo connesse
all’etichettatura, un risparmio che
ha consentito a Prysm di ripagarsi
interamente dell’investimento in ro-
botica in meno di un anno.
Al di là degli aspetti economici,
il cobot è diventato molto presto
un collega di lavoro per tutti gli
operatori grazie alla facilità di in-
stallazione, avviamento e utilizzo,
caratteristiche che si abbinano ad
una concreta flessibilità applicativa.
Prysm, oggi, usa il cobot in diverse
applicazioni, impiegando alle volte
solo pochi minuti per spostare la
macchina nel layout produttivo e
programmarla per le operazioni da
svolgere caso per caso.
Ulteriori funzioni che hanno favorito
il radicamento del robot nel proces-
so produttivo sono l’interfaccia di
programmazione decisamente intu-
itiva - fattore che consente un im-
mediata immersione dell’operatore
nella programmazione del robot UR
- e la funzione di manual guidance
e autoapprendimento che consente
all’operatore di switchare il robot
in modalità ‘free-drive’ e di for-
mare delle traiettorie punto-punto
da dover compiere e ripetere nelle
successive fasi. Il robot, dopo aver
ricevuto istruzioni ‘a mano’, è quindi
in grado di ripeterle consentendo
una reale programmazione drag-
and-drop da parte dell’operatore
anche per le routine più complesse.
L’introduzione del cobot ha dun-
que portato ad immediati e con-
creti vantaggi a livello produttivo,
economico e di organizzazione del
lavoro, consentendo agli operatori
di svolgere compiti diversi rispetto
all’etichettatura, meno ripetitivi e
noiosi.
DOSSIER
INDUSTRIA DEL PACKAGING
Prysm usa il cobot in diverse applicazioni, impiegando poco per spostare la macchina nel layout produttivo e programmarla per le operazioni da svolgere caso
per caso.