progettare
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MAGGIO
2018
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esigenze di natura etica e ambien-
tale ma anche economiche, legate
ai costi elevati dello smaltimento
dei reflui caseari, consentendo ol-
tretutto di tagliare di circa il 23%
il costo unitario di produzione del
biopolimero. Attualmente, le biopla-
stiche rappresentano circa l’1% delle
plastiche prodotte ogni anno in Eu-
ropa (circa 300 milioni di tonnellate).
Ma la domanda è in aumento e con
materiali più sofisticati, applicazioni
e prodotti emergenti, il mercato è
già in crescita. Secondo gli ultimi
dati di mercato raccolti da European
Bioplastics, associazione europea
della filiera delle bioplastiche, la ca-
pacità di produzione mondiale delle
bioplastiche è destinata a crescere
di circa il 50% nel medio termine,
passando da circa 4,2 milioni di
tonnellate del 2016 a 6,1 milioni di
tonnellate nel 2021. Incrementi a due
cifre anche per l’industria italiana
delle bioplastiche che nel 2015, se-
condo uno studio commissionato da
Assobioplastiche a Plastic Consult,
ha registrato un aumento del 25%
dei manufatti prodotti e un fattu-
rato di 475 milioni di euro (+10%).
Sviluppato nell’ambito del bando
della Regione Puglia Innonetwork
e finanziato con circa 1,2 milioni
di euro dal Programma operativo
regionale Por-Fesr 2014-2020, il pro-
getto Biocosì vede tra i partner an-
che l’Università di Bari e le aziende
CSQA, RL Engineering, Caseificio
Colli Pugliesi, Compost Natura e la
Rete di Laboratori Pubblici di Ricerca
Micortonic, coordinata dall’Istituto
di Fotonica e Nanotecnologie del
CNR, senza dimenticare Granarolo
che parteciperà alle attività senza
percepire il contributo.
Eco-innovazione di processo
Il progetto Biocosì è un vero e pro-
prio cambio di paradigma che rivo-
luziona il concetto tradizionale del
refluo come rifiuto trasformandolo
in risorsa ‘green’, in grado di rispon-
dere alla domanda di innovazione
tecnologica per la sicurezza alimen-
tare, di nuovi materiali ad elevato
valore aggiunto per un’agricoltura e
industria sostenibili, con l’obiettivo
di favorire un circuito virtuoso di
sostanze nutritive tra aree urbane
e rurali, promuovendo il risparmio
energetico, il riciclo e la produzio-
ne a basse emissioni di carbonio.
Questa proposta può rappresen-
tare anche una fonte di ricchezza
integrativa in termini di redditività
per le stesse aziende casearie, per
gli stakeholder operanti in filiera e
per le PMI innovative che mirano
ad aumentare la competitività del
territorio diversificando l’offerta di
prodotto.
L’iniziativa si inquadra nel più va-
sto contesto di attività dell’Enea
finalizzate all’eco-innovazione di
processo, di prodotto e di sistema,
all’ecologia industriale nell’intera
catena di valore con strumenti e
approcci integrati per l’uso e la
gestione efficiente delle risorse e
la chiusura dei cicli sul territorio
e nei sistemi produttivi, ma anche
alle soluzioni innovative di colla-
borazione e a nuovi modelli di bu-
siness e di consumo come l’open
source, il pay per use, la simbiosi
industriale.
V. Miceli – Dipartimento Sostenibilità dei
sistemi produttivi e territoriali, divisione
Bioag – Soquas Enea Brindisi.
DOSSIER
INDUSTRIA DEL PACKAGING
Impianto di separazione a membrane polimeriche e impianto di separazione a membrane ceramiche.
Vaschetta in biocomposito biodegradabile.