progettare
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APRILE
2018
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mento del 2,9% sul 2016 e in crescita
per il secondo anno consecutivo.
Numeri che, come abbiamo visto,
mantengono l’Italia tra i primi dieci
produttori mondiali, con a capo la
Cina con 800 milioni di t seguita da
Giappone e India, attestatesi a 100
milioni circa ciascuna.
In Europa, l’Italia è il secondo pro-
duttore dopo la Germania, anche se
sono ancora lontani i picchi degli
anni pre-crisi, quando la produzio-
ne italiana superò i 31 milioni di
tonnellate.
“Per ciò che concerne gli acciai spe-
ciali - dice Stefano Ferrari, respon-
sabile Ufficio studi Siderweb - gli
ultimi dati disponibili 2016 fissano la
produzione italiana a 6,304 milioni
di t, pari al 27% dell’output di acciaio
nazionale, in aumento del 2,8% sul
2015”. Crescita e classifica dei pro-
duttori di acciaio sono influenzate
dalla domanda che nei vari Paesi
proviene dai settori costruzioni e
infrastrutture, ma un’analisi più cor-
retta, come suggerisce il presidente
di AIM Carlo Mapelli, non dovrebbe
concentrarsi solo sui volumi quanto
sulle qualità e sui margini econo-
mici collegati: “In questo caso si
scoprirebbe che Giappone, Corea
del Sud, Turchia e Italia si caratte-
rizzano per produttività e margini
superiori rispetto a molti concor-
renti, grazie soprattutto a impianti
con buoni livelli di automazione e
alta efficienza”.
Sul versante fatturato non esiste
invece un dato ufficiale: stimando
a livello mondiale un prezzo medio
di vendita dell’acciaio compreso per
il 2017 tra 400 e 500 dollari la ton-
nellata, il giro d’affari 2017 sarebbe
stato di 670-850 miliardi di dollari.
Per l’Italia lo studio Bilanci d’Acciaio,
che ogni anno Siderweb realizza a-
nalizzando i bilanci disponibili di pro-
Top 10 dell’acciaio
Nel quinquennio 2013-2017 la classifica dei primi 10 produttori mondiali di acciaio è cambiata
di poco, con l’India salita dal 4° al 3° posto, in fortissima crescita e con piani governativi
che mirano a una produzione di 200 milioni di t annue entro il prossimo decennio. L’Italia
rientra nella classifica al decimo posto, dall’11° in cui si trovava nel 2013. La Cina cresce oggi
a ritmi ridotti, dopo i fortissimi incrementi tra gli anni 90 e 10, pur continuando a guidare
il comparto con una quota di produzione del 49,2% sul totale mondiale. La produzione è
stagnante in Giappone, e sostanzialmente stabili sono USA, Russia, Germania e Italia. In
fortissima espansione è la Turchia, mentre risente difficoltà il settore siderurgico in Brasile.
Infine, a meno di problemi geopolitici, l’Iran potrebbe diventare un nuovo importante pro-
tagonista a livello globale.
Stefano Ferrari
, responsabile Ufficio studi
Siderweb
: “Nelle imprese è in
corso la trasformazione dei processi produttivi e l’introduzione di nuovi macchinari,
per ridurre l’impatto ambientale della produzione di acciaio aumentando però al
contempo l’efficienza degli impianti”.
Carlo Mapelli
, presidente
AIM
: “Nei volumi si assiste a una forte
I PRO
TA
GO
NISTI
Mario Caldonazzo
, amministratore delegato di
Finarvedi
: “Nel
comparto siderurgico, Industria 4.0 è un obiettivo nel mirino da parecchi anni, nella
convinzione diffusa che l’uomo in fabbrica debba avere un ruolo qualificato e non di
semplice operatore al servizio della macchina produttiva”.