progettare
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GIUGNO
/
LUGLIO
2017
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Le imprese che commercializzano di-
spositivi medici sono 1.908: il 13% ha
struttura multinazionale, tra queste
l’82% è a capitale estero.
I produttori diretti sono2.086: rilevante
anche tra questi la presenza di mul-
tinazionali (12%), con una maggiore
presenza di multinazionali a capitale
italiano (59%) rispetto al panorama
complessivo. In questo caso le prime
cinque regioni producono l’80% del
fatturato con il 71% delle imprese.
Si tratta dei territori che ospitano i
principali insediamenti industriali del
settore: Lombardia, Emilia-Romagna,
Veneto, Lazio e Toscana, seguite in
sesta posizione dal Piemonte.
Le imprese di produzione per conto
terzi sono 288: la presenza di multi-
nazionali è in proporzione maggiore
rispetto alla popolazione complessiva
(16%), la maggior parte è a capitale
italiano (67%). La concentrazione ter-
ritoriale delle imprese contoterziste
è anche più accentuata e riguarda
ancora una volta Lombardia, Emilia-
Romagna e Veneto; rientrano tra le
prime cinque regioni anche Piemonte
e Friuli-Venezia Giulia.
Le imprese fornitrici di servizi sono
198: lapresenzadimultinazionali (10%)
è inferiore rispetto a quanto osservato
riguardo all’intera popolazione e per la
maggior parte è costituitada imprese a
capitale estero (55%). La distribuzione
regionale mostra al primo posto sem-
pre la Lombardia, e al secondo posto
emerge la regione Lazio.
diali di dispositivi medici (dal 14,9
al 15,4% del totale), mentre hanno
ridotto quella sulle importazioni (dal
18,8% al 18,5% del totale). In entrambi
i casi, comunque, il peso è inferiore a
quello che le stesse economie hanno
raggiunto nell’ambito del commercio
mondiale di manufatti (il 31,8% per
le esportazioni e il 25,3% per le im-
portazioni).
Il tessuto industriale in Italia
Il settore dei dispositivi medici si carat-
terizzaper l’eterogeneitàdelle famiglie
di prodotti che ne fanno parte ed è
campodi applicazione di numerose di-
scipline scientifche e tecniche. Questi
sono gli aspetti principali che lo ren-
dono un settore ad alta intensità tec-
nologica edi innovazione, con rilevanti
investimenti in ricerca e sviluppo, stu-
di clinici e occupazione specializzata
con elevato titolo di studio.
Il tessuto industriale si compone di
numerose imprese, soprattutto di
micro e piccole dimensioni, e start-
up tecnologiche. Molte imprese ma-
nifatturiere svolgono attività preva-
lentemente per conto terzi, ma tale
attività è diffusa anche tra i produttori
diretti: questa articolazione delle rela-
zioni industriali configura quello dei
dispositivi medici come un settore a
‘fabbrica diffusa’.
Il principale mercato di destinazione
è rappresentato dalla sanità pubblica,
cui sono destinate oltre il 70% delle
vendite del settore. Negli ultimi anni
le esportazioni sono cresciute (+8%
nel 2015) e hanno trainato la mani-
fattura (+9%); in crescita anche le im-
portazioni e il mercato interno (+6%).
Il saldo della bilancia commerciale è
negativo ma il defcit si è ridotto del
24% nel 2015.
Relativamente all’anno 2014, sono
state censite 4.480 imprese che o-
perano nel settore e occupano oltre
68.000 dipendenti. Il 43% si occupa di
distribuzione, il 53%di produzione e il
4% di servizi. Le imprese multinazio-
nali sono il 13%, ma il loro fatturato
rappresenta il 60% del totale. Il 40%
delle multinazionali sono italiane, il
60% sono estere. Quasi il 69% delle
imprese e oltre l’83% del fattura-
to si concentrano in cinque regioni:
Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio,
Veneto eToscana.
INDUSTRIA DEL PHARMA
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