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40

progettare

407

GIUGNO

/

LUGLIO

2017

Dynamic Group è un produttore ame-

ricano specializzato nella realizzazione

di stampati in plastica per il settore

medicale e nella fornitura di stampi

di alta precisione. L’azienda, nel corso

degli anni, ha maturato un’esigenza

molto netta: utilizzare al meglio la

forza lavoro applicata nei reparti per

migliorare la produttività.

La scelta conseguente è stata auto-

matizzare i processi con l’ausilio di

tre robot collaborativi Universal Ro-

bots, applicati appunto in operazioni

connesse allo stampaggio di prodotti

destinati al settore medicale. L’esito

di questo processo di robotizzazione

è sorprendente: la capacità produttiva

è aumentata del 400%.

I robot sono utilizzati in tre diverse

applicazioni. Il primo robot, un UR10,

macchina con sbraccio di 1.300 mm e

payload di 10 kg, è applicato alla pro-

duzione di un dispositivo medico con

parti molto sensibili al calore. Un pro-

cesso, quindi, che necessita di costan-

za e rigidità nei propri passaggi e nella

precisione, fattori non garantibili da

una produzione manuale interamente

L’americanaDynamic

Group, specializzata nella

realizzazione di stampati

in plastica per il settore

medicale e nella fornitura

di stampi di alta precisione,

ha introdotto con successo

all’interno dei suoi processi

tre robot collaborativi

Universal Robots,

migliorando notevolmente

la produttività

Stampaggi

veloci a prova

di

errore

AUTOMAZIONE

guidata da un operatore. Per questo il

robot esegue, con precisione e costan-

za, l’intero ciclo: dal pick&place di telai

che contengono i pezzi da stampare

nella macchina fino al trasporto delle

unità a un dispositivo di taglio del

pezzo, al successivo deposito presso

una stazione di lavoro di un operatore

per concludere l’attività spingendo un

bottone che riavvia il ciclo.

Il risultato di questa applicazione è

straordinario: Dynamic Group ha ri-

dotto da 3 a 1 gli operatori applicati

a queste operazioni e ha sostanzial-

mente quadruplicato la capacità pro-

duttiva, aggiungendo un vantaggio

considerevole anche lato scarti che,

oggi, tendono allo zero. Una scelta

che, oltretutto, non ha sacrificato i

posti di lavoro: le persone impiegate in

precedenza nelle attività oggi robotiz-

zate sono passate ad altri lavori, meno

ripetitivi e più gratificanti. Il ritorno

sull’investimento, infine, è statomolto

rapido ovvero di appena due mesi.

Pezzi al sicuro

La seconda applicazione robotizzata è

relativa all’asservimento di un’isola di

stampaggio a iniezione in cui un robot

cartesiano lascia cadere su un appo-

sito scivolo il pezzo stampato. A quel

punto il robot UR preleva il pezzo e lo

posiziona su un sistema che effettua la

sbavatura e l’eliminazione delle mate-

rozze per poi poggiarlo, al termine del

ciclo, di fronte a un operatore che ne

effettua l’ispezione. In precedenza, pri-

ma dell’avvento dell’automazione, le

parti stampate potevano danneggiarsi

a causa della manipolazione dell’ope-

ratore o per accidentali cadute. Oggi,

grazie al robot, tutti i pezzi stampati

sono ‘al sicuro’ grazie alla manipola-

zione efficace della macchina UR.

Il terzo robot si occupa, infine, della

composizione di kit di prodotto. Con

l’ausilio di un gripper che effettua il

vuoto, un altro UR 10 primamovimen-

ta la parte inferiore di un contenitore

di plastica posizionandolo nella posi-

zione corretta e, a seguire, posiziona

all’interno del contenitore salviette

sterili e una soluzione salina. Infine

spinge il kit finito su un nastro traspor-

tatore. Prima della robotizzazione di

MASSIMO CAVUOTO