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progettare

406

MAGGIO

2017

103

cose nuove, nuovi prodotti e servizi.

Quello che si può fare è mostrare la

piena disponibilità di un buon nu-

mero di tecnologie abilitanti ormai

pronte e in molti casi già applicate

con successo.

Come la sensoristica intelligente, pro-

posta da Sick, che consente di immet-

tere nella fabbrica tutti quei dati che

abilitano la digitalizzazione completa

di produzione e logistica mettendo

in grado le macchine di gestirsi au-

tonomamente e di auto-ottimizzare le

proprie operazioni; grazie anche alle

tecnologie delle reti, soprattutto Ether-

net, che rendono possibile la più ampia

connettività a tutti i livelli aziendali e

quindi la tracciabilitàdi tutte leapparec-

chiature e di tutti i processi garantendo

trasparenza, flessibilità ed efficienza.

Come pure le soluzioni di intralogisti-

ca, illustrate da Sew Eurodrive, che

rendono l’automazione flessibile e

adattabile ridisegnando la struttura

produttiva con l’immissione di ele-

menti mobili e intelligenti. Se già

l’automazione dei sistemi di traspor-

to all’interno dei luoghi di produzio-

ne permetteva di ottimizzare le azioni

di movimentazione e aumentare l’ef-

ficienza, ora è possibile rispondere

alle nuove esigenze di flessibilità e di

variabilità che emergono da mercati

sempre più dinamici e aperti. SEW

offre un significativo contributo allo

sviluppo delle Lean Smart Factory

introducendo delle navette AGV ca-

paci di muoversi con agilità tra le

postazioni di lavoro facendo perveni-

re alle celle di assemblaggio “il com-

ponente giusto al momento giusto”,

navigando liberamente all’interno

dei reparti con carichi che possono

arrivare a una tonnellata e mezzo.

Non solo. Un software dedicato e

gli avanzati apparati di comunicazio-

ne industriale consentono a questi

AGV di essere sempre connessi per

colloquiare con altre macchine e

anche con i sistemi di gestione della

produzione.

a mancare sono le idee per usarli in

maniera proattiva ed efficace”.

Ci sono quindi ancora paure e resisten-

zediffuse.Nellostesso tempocrescono

le aspettative; anche dal punto di vista

delle professionalità: nascono nuove

figure professionali e nuovi profili di

competenze, come quella del ‘data

scientist’ che è sempre più richiesta

nelle aziende per poter sviluppare pro-

getti, per creare algoritmi e permettere

all’azienda di ‘navigare’ nel mare di

dati disponibili. Un’altra aspettativa

riguarda i nuovi modelli di business e

quindi la capacità di indirizzare l’azione

aziendale verso l’offerta di servizi o di

far evolvere i prodotti inprodotti-servizi

traendone tutti i vantaggi, anche se

questo non è così scontato.

Fare di più con meno

A questo punto si tratta di prendere in

considerazione cosa si aspettano gli

utenti eunaprima risposta è abbastan-

za facile…“si aspettano di fare più con

meno”, grazie alla potenzialità delle

tecnologie. La dimostrazione di tale

vantaggioperònon è altrettanto facile,

sia che si spingano le aziende a fare in

modo nuovo (e vantaggioso) le stesse

cose di prima sia che si propongano

SPECIALE

MECCATRONICA

delineatodaClaudioCoradeschi di SAP

Italia, a partire dall’analisi delle sfide

che le aziende produttive si trovano ad

affrontare: lapersonalizzazionedei pro-

dotti, chedevonoesseremodellati sulle

esigenze del cliente; la conseguente

estrema variabilità della produzione,

con i relativi impatti sugli operatori;

l’innovazione tecnologica, con la sua

pervasività e rapidità di diffusione.

Come sta reagendo il mondo mani-

fatturiero a queste sfide? Coradeschi

ha segnalato una prima difficoltà, non

tanto tecnologica quanto strategica,

nella piena integrazione tra i dati a

livello del campo e quelli tipicamente

dell’IT; una seconda remora deriva da

una certa arretratezza di molte aziende,

che hanno macchinari e impianti non

ancora pronti per essere connessi in

rete, “molti non sono ancora pronti

neppure per l’Industria 3.0” e hanno il

problema di dover investire in tale di-

rezione. C’èpoi unaspetto che riguarda

un po’ tutti ed è l’utilizzo dei dati. Oggi

i dati che fluiscono attraverso l’azienda

sono tantissimi e possono essere a

disposizione: il problema è decidere

come utilizzarli, come farli diventare

veramente significativi e produttivi; “i

dati ci sono in abbondanza ma spesso

Unità di lavoro flessibili per l’industria 4.0 (foto Festo).