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progettare
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MAGGIO
2017
I risultati possibili
Il panorama delle tecnologie abilitanti
è stato ampliato daAlessandro Ferioli,
Industry 4.0 project leader di Festo, an-
che sullabasedi quanto sta accadendo
nello stabilimento di Scharnhausen e
a partire da una sottolineatura circa
l’obiettivo al quale è indirizzato il nuo-
vo approccio, che è indubbiamente la
flessibilità ma, ancor più la adattività.
Ciò significa fornire prodotti e soluzio-
ni per consentire alle aziende di adat-
tare tempestivamente la produzione
alle richieste del mercato.
Una condizione per poter ottenere tale
risultato è che ogni prodotto, appa-
recchiatura, soluzione, si ponga come
nodo di una rete di comunicazione e
sia in grado di ‘dialogare’ a tutti i livelli,
cioè di far fluire le informazioni sia
a livello orizzontale sia verticale, dal
top management al campo (vedi foto
Festo in apertura).
Le tecnologie proposte da Festo so-
no frutto di un programma, tuttora
in pieno sviluppo, guidato dal sug-
gestivo slogan ‘technology inspired
by nature’, che ha prodotto singolari
Cyber Physical Systems (CPS): come
l’ormai celebre canguro-robot che, al
di là dell’aspetto spettacolare, è un
efficace esempio di implementazione
di sistemi per il recupero energeti-
co (ad ogni salto viene recuperata
energia per il salto successivo); o
come le altrettanto famose formiche-
robot, che hanno permesso di testare
algoritmi di cooperazione e algoritmi
di auto-apprendimento. Si tratta di
tecnologie che assumono un ruolo
rilevante in vista dell’obiettivo di re-
alizzaremacchine e sistemi realmente
adattivi, in grado di integrarsi in un
ambiente in evoluzione e di mettere
in atto comportamenti interattivi e
processi collaborativi tra i vari ele-
menti in campo.
Molte delle soluzioni tecnologiche di
cui si è parlato al convegno sono già
in azione presso le tre aziende promo-
trici o presso i loro clienti. È il caso
del citato stabilimento Festo di Schar-
nhausen, dove, nel vivo dei reparti
produttivi sono collocate delle piccole
learning factory, ovvero dei sistemi
esemplificativi dove le persone - cioè
il vero asset strategico dell’Industria
4.0 - possono conoscere e prendere
confidenza con le tecnologie abilitanti
e rendere operativi criteri come la
modularità o la mass customization.
Ci sono inoltre impianti basati su
piattaforme multitecnologia - cioè
in grado di gestire più tecnologie
contemporaneamente - dove ogni
modulo è un CPS, ogni sezione ha a
bordo dell’intelligenza ed è flessibile,
cioè può gestire diverse tipologie
di prodotti; ma è anche adattabile,
cioè nel momento in cui il mercato
dovesse richiedere altre soluzioni, è
pronta a sostituire nuovi sistemi in
tempi brevissimi e con ridotti costi
di riprogrammazione.
Strumenti pronti all’uso
Un’altra tecnologia abilitante, per cer-
ti versi inaspettata, è quella dei tablet:
viene dal mondo consumer e dal mar-
keting ma sta mostrando tutta la sua
efficacia soprattutto nella gestione
dellamanutenzione, un aspetto critico
e strategico nella vita delle fabbriche.
Si parla quindi di manutenzione mo-
bile, dove la macchina (connessa) ha
la possibilità di richiamare il task da
implementare, di attivare l’operatore
più vicino e preparato, di verificare
la disponibilità dei componenti da
sostituire, di fornire sul tablet tutte le
informazioni utili anche per ottimizza-
re i movimenti.
Infine, non puòmancare l’apporto del-
la realtà virtuale, ormai uscita dal puro
ambito ludico e dell’entertainment per
approdare in fabbrica a supportare
non solo la progettazione ma anche
l’organizzazione e la gestione delle
linee produttive. Con l’approccio ‘di-
gital twin’, ad esempio, si può rendere
disponibile una copia digitale fedele
di un prodotto, di una macchina o di
un intero reparto per realizzare virtual-
mente, in parallelo con la situazione
reale, modifiche, test, innovazioni.
Nonmancano quindi - così si possono
sintetizzare i messaggi del convegno
- le tecnologie abilitanti, che possono
ulteriormente crescere consentendo
alle imprese grandi e piccole di im-
boccare condecisione la strada dell’In-
dustria 4.0.
A sinistra, sistema AGV per intralogistica (foto SEW-Eurodrive); a destra, sensoristica intelligente per la fabbrica connessa (foto Sick).