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macchine agricole

Dossier

progettare

394

novembre

/

dicembre

2015

61

luppo di metodi per la progettazione

di strutture Rops va inoltre rilevato

come siano poco numerosi i con-

tributi provenienti dal mondo della

ricerca. Dalla letteratura scientifica

nazionale e internazionale emergo-

no infatti per lo più pubblicazioni

antecedenti al 2002.

Studio della cabina

Finalità del presente elaborato è

la definizione di una metodologia

atta a simulare, attraverso il meto-

do degli elementi finiti, la prova di

omologazione statica di strutture

Rops di tipo cabina per trattrici agri-

cole di grandi dimensioni (~300 CV)

secondo i codici Oecd. Il modello

è stato validato attraverso prove

sperimentali full scale. La cabina

oggetto del presente articolo è il

modello Same Deutz - Fahr GC8,

omologata per trattori aventi massa

fino a 9.000 kg.

La parte strutturale è costituita in-

nanzitutto da una serie di lamiere

riproducenti la base della cabina

stessa.

Il resto della cabina è costituito da

una serie di profilati metallici aven-

ti la funzione di realizzare la gabbia

metallica protettiva all’interno del-

la quale il conducente può trovare

riparo in caso di ribaltamento della

trattrice. Tali profilati, rinforzati

attraverso l’impiego di altri profi-

lati e di piastre di supporto, sono

uniti tra loro da una serie di nodi

realizzati attraverso delle fusioni

in acciaio. La continuità tra i vari

elementi è garantita da una serie di

saldature continue e a tratti.

Il fissaggio della cabina al telaio

della trattrice è realizzato in quat-

tro punti, due anteriori e due poste-

riori, tramite appositi organi dotati

di un elemento elastico, denomi-

nati

silentblock

, aventi anche la

funzione di smorzare le vibrazioni.

La prova di omologazione

Il riferimento per quanto riguarda

l’omologazione di questa tipologia

di strutture di protezione è il codi-

ce 4 Oecd. Questo prevede che la

cabina venga sottoposta all’azio-

ne di alcuni martinetti idraulici (v

≤5mm/s) che secondo una precisa

sequenza devono agire in alcuni

punti ben definiti della cabina, de-

formandola in modo permanente.

Per quanto riguarda il carico lon-

gitudinale, l’attuatore agisce nel

piano orizzontale; la struttura deve

assorbire una quantità di energia

funzione della massa della trattri-

ce. Il carico verticale posteriore: la

struttura deve sopportare per 5 s

una forza stabilita dal codice in fun-

zione della massa della trattrice.

Il carico laterale: la struttura deve

assorbire una quantità di energia

di deformazione stabilita dal co-

dice in funzione della massa della

trattrice. Infine, il carico verticale

anteriore: la struttura deve sop-

portare per 5 s una forza stabilita

dal codice in funzione della massa

della trattrice. In tutte le fasi di

carico è richiesto il rispetto della

clearance zone, un volume di sicu-

rezza interno alla struttura che si

ricava in funzione della posizione

del sedile e del volante e che non

deve mai essere invasa dalla strut-

tura di sicurezza, né tantomeno

essere lasciata priva di protezione

da parte della stessa.

Modellazione della struttura

Per la modellazione FEM ad elemen-

ti finiti shell è stato utilizzato il so-

lutore non-lineare MSC.Marc. Come

pre/post-processor è stato adope-

rato invece il software MSC.Patran.

Sono stati eliminati dal modello ge-

ometrico tutti quei componenti che

non rientrano nella struttura di pro-

tezione (pannelli, cruscotto, volan-

te, sedili, vetri…). Infine sono state

eliminate anche le parti geometriche

costituenti i

silentblock

in quanto,

come si vedrà meglio in seguito, il

comportamento di tali componenti

verrà simulato attraverso apposi-

Per la modellazione FEM agli elementi finiti sono

stati utilizzati il software MSC.Marc e MSC.Patran.

Definizione dei vincoli e dei carichi.

Prova di omologazione della cabina per trattrice.