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Iniziativa di punta del TEF

Il Graphene Flagship Project rappre-

senta un investimento europeo pari

a 1 miliardo di euro per il decennio

2013-2023 e fa parte delle Iniziative

faro per le tecnologie emergenti e

future (TEF) annunciate dalla Com-

missione europea nel gennaio 2013.

L’obiettivo del programma TEF è pro-

muovere progetti di ricerca visionari

che hanno il potenziale di innovare e

arricchire in modo considerevole la

società e l’industria europee. Sono

progetti molto ambiziosi che richie-

dono una stretta collaborazione con

agenzie di finanziamento nazionali

e regionali, industria e partner pro-

venienti da Paesi esterni all’Unione

Europea. La ricerca nelle tecnologie

di prossima generazione è essenziale

per la competitività dell’Europa che

ha destinato a tale ricerca 2,7miliardi

di euro di investimenti nell’ambito

del nuovo programma di ricerca O-

rizzonte 2020 (2014-2020) parte del

pilastro ‘Eccellenza scientifica’: si

tratta di un bilancio quasi triplicato

rispetto al precedente programma di

ricerca, il 7º PQ.

Grafene? La plastica del futuro

Il grafene è costituito da uno strato

di atomi di carbonio ed è il materiale

più sottile del mondo; per raggiunge-

re unmillimetro di spessore servireb-

bero tre milioni di fogli. Il grafene è

200 volte più forte dell’acciaio, è un

conduttore di elettricità più efficiente

del rame e un eccezionale conduttore

di calore. È quasi trasparente, ma è

così denso che - opportunamente

trattato - non può essere attraversa-

to neanche dall’elio. Per queste sue

proprietà straordinarie, che supera-

no ampiamente quelle di qualsiasi

altra sostanza nota, il grafene viene

definito ‘la plastica del futuro’ perché

rappresenta uno dei materiali più

promettenti per la produzione di

nuove tecnologie in grado di rivolu-

zionaremolti settori industriali, come

l’elettronica, il fotovoltaico, la sen-

soristica, la chimica e la meccanica.

La combinazione delle sue proprietà

meccaniche con quelle elettriche ne

consente l’impiego nell’elettronica

flessibile e pieghevole. Come indica

la desinenza -ene del nome, gli atomi

si dispongono a formare esagoni con

angoli di 120°. In presenza di imper-

fezioni (pentagoni o ettagoni invece

degli esagoni), la struttura si defor-

ma e in presenza di 12 pentagoni,

si ha la formazione di un fullerene.

La presenza di singoli pentagoni o

ettagoni provoca invece increspature

della superficie, ad esempio la pre-

senza di una cella isolata ettagonale

causa una deformazione che trasfor-

ma la struttura planare in una sella;

l’inserimento controllato di tali celle

pentagonali o ettagonali permette

quindi la realizzazione di strutture

molto complesse. Le scoperte sul

grafene e le sue applicazioni (realiz-

zazione di un transistor) conseguite

nel 2004 sono valse il premio Nobel

per la fisica 2010 ai due fisici Andre

Geim e Konstantin Novoselov dell’U-

niversità di Manchester. Nonostante

i problemi iniziali riscontrati nell’ap-

plicabilità del graphene a singolo

strato, i due fisici hanno evoluto il

materiale fino alla costruzione del

cosiddetto graphene a doppio strato,

progettare

392

settembre

2015

37

I PROTAGONISTI

Jari Kinaret

è professore di fisica presso la Chalm-

ers University of Technology in Svezia. Il professore

è anche direttore del Graphene Flagship Project:

“La risposta è stata eccezionale, il che dimostra

il riconoscimento e la fiducia riposti nello sforzo

dell’iniziativa faro in tutta Europa. La concorrenza è

stata estremamente ardua. Sono grato per l’impegno

dei candidati e dei quasi 60 esperti valutatori indi-

pendenti che hanno partecipato a questo processo.

Sono ammirato dell’elevata qualità delle proposte

ricevute e attendo con interesse di collaborare con

tutti i nuovi partner per realizzare gli obiettivi del

Graphene Flagship Project”.

Il professor

Andrea Ferrari

è presidente del

consiglio d’amministrazione del Graphene Flag-

ship Project. Ma è anche direttore del Cambridge

Graphene Centre, che è responsabile della roadmap

scientifica e tecnologia della flagship, dirigendo lo

sviluppo delle applicazioni in optoelettronica, e lavo-

rando nei workpackage su nanocompositi, energia,

elettronica flessibile e produzione del materiale.

Nel prossimo futuro il centro si dedicherà a quattro

aree principali: Produzione del materiale; Energia;

Sviluppo di internet; Interazione del grafene con la

luce dal punto di vista dell’energia.