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Inchiesta

42

progettare

392

settembre

2015

na contrazione costante.

Ricerche indipendenti e

previsioni dell’industria

del settore preconizza-

no che se non verranno

prese iniziative per po-

tenziare la competitività

dell’industria della sicurez-

za dell’UE l’attuale quota di

mercato delle aziende dell’UE

operanti in questo settore potrebbe

diminuire di un quinto, scendendo

dal 25% circa del mercato mondiale

nel 2010 al 20% nel 2020.

Marchio UE per la sicurezza

Le aziende statunitensi leader del

mercato sono tuttora le più all’avan-

guardia dal punto di vista tecnolo-

gico, e inoltre beneficiano anche di

un quadro normativo armonizzato e

di un mercato interno forte; grazie a

ciò esse dispongono non solo di una

base rassicurante ma anche del van-

taggio di un ‘marchio’ statunitense

chiaramente riconosciuto e identi-

ficabile, che le ha molto favorite ri-

spetto alle aziende dell’UE in termini

di concorrenza internazionale.

La mancanza di un analogo ‘marchio

UE’ è particolarmente grave se si

considera che i mercati fondamen-

tali per le tecnologie della sicurezza

in futuro non saranno quelli europei

ma quelli dei Paesi emergenti di A-

sia, Sudamerica e Medio Oriente. I

Paesi asiatici stanno colmando sem-

pre più in fretta il divario tecnologico

che li separa dalle aziende dell’UE.

In assenza di un vantaggio tecno-

logico, queste ultime dovranno far

fronte a una concorrenza agguerrita,

se si tiene conto tra l’altro del loro

svantaggio in termini di costi di

produzione.

A grandi linee, l’industria della sicu-

rezza dell’UE può essere suddivisa

nei seguenti settori: sicurezza aerea;

sicurezza marittima; sicurezza delle

frontiere; protezione delle infrastrut-

la realizzazione di vere economie

di scala. Un’ulteriore conseguenza

è la mancanza di concorrenza tra i

fornitori e un uso non ottimale del

denaro pubblico. L’obiettivo della

Commissione è dunque quello di

fornire a tale industria un solido

punto di partenza così da consen-

tirle l’espansione su quei mercati

nuovi ed emergenti che saranno

verosimilmente interessati da una

forte crescita per quanto riguarda i

prodotti della sicurezza.

Tale crescita, sia fuori sia all’interno

dell’UE, deve andare di pari passo

con il potenziamento delle misure

volte a integrare meglio la dimensio-

ne sociale nelle attività dell’industria

della sicurezza.

La tutela della vita privata fin dalla

progettazione e il rispetto dei diritti

fondamentali devono essere consi-

derati un aspetto chiave da integrare

in tutte le tecnologie della sicurezza

dell’UE.

ture critiche; intelligence antiterrori-

stica (comprese sicurezza ciberneti-

ca e comunicazioni); gestione delle

crisi/protezione civile; protezione

della sicurezza materiale; indumen-

ti protettivi. Il problema principale

è la notevole frammentazione (ad

esempio la mancanza di norme e

procedure di certificazione armo-

nizzate) del mercato della sicurezza

dell’UE. Strategie divergenti hanno

in effetti portato alla creazione di

almeno 27 mercati della sicurezza

diversi, ognuno dei quali suddiviso

in un elevato numero di settori.

Ciò crea non solo una situazione

unica sotto il profilo del mercato

interno, ma produce anche un effet-

to fortemente negativo sia dal lato

dell’offerta (industria) sia da quello

della domanda (acquirenti pubblici

e privati di tecnologie della sicu-

rezza), determinando gravi ostacoli

all’ingresso sul mercato e rendendo

molto difficile, se non impossibile,