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progettare 388

APRILE

2015

23

temente all’innovazione tecnologica

italiana e vanno rispettati. Chiedono,

un Paese snello che supporti il loro

dinamismo e non abbia costi di strut-

tura soffocanti”.

La riforma del lavoro crede aiuti a

ridare dinamismo al settore mecca-

nico? E quali altri interventi reputa

necessari da parte del Governo?

“Una vecchia nota pubblicità recitava:

‘fatti, non parole’. Le imprese hanno

bisogno dei fatti, ossia dei cambia-

menti che rendano il lavoro molto più

flessibile. Né più né meno di come

sono ‘flessibili’ i mercati oggi. Flessibili

èdifatti uneufemismo. Sarebbemeglio

dire aleatori, imprevedibili, intercorre-

lati o anticiclici… Ci siamo capiti. In un

contesto come questo, il lavoro deve

poter assecondare le imprese, natu-

ralmente nel rispetto dei lavoratori”.

La Commissione europea ha identifi-

cato il manifatturiero come comparto

strategico, dandosi degli obiettivi

entro il 2020. Anima si propone un

interlocutore anche a livello istitu-

zionale?

“Certamente. Abbiamo la presidenza

di Orgalime, European Engineering

Industries Association nella persona

del nostro Past President Sandro Bo-

nomi, persona esperta e ottimamente

rappresentativa. In UNI abbiamo la

vice presidenza, sempre con Bonomi,

siamomembri dellaCommissionecen-

trale tecnica, l’organo che approva le

norme, in rappresentanza di Confindu-

stria. Presidiamo inoltre tutte le Com-

missioni e gruppi di lavoro, a livello

nazionale, europeo e internazionale,

di interesse dei settori che rappresen-

tiamo. Continuiamo a farci sentire in

numerose sedi specifiche di lobbying

ed istituzionali. Abbiamo inoltre altre

idee in merito. Siamo ben consapevoli

che senza la ‘nostra meccanica Made

in Italy’, ilmanifatturieroeuropeovalga

ben poca cosa, quindi cercheremo di

farci valere”.

Expo è una occasione storica per

il nostro comparto manifatturiero.

Quali iniziative avete in programma

per sfruttare la meglio questa vetrina

del Made in Italy?

“Dato il tema di questa Expo, mi au-

guro si percepisca chiaramente che le

Tecnologie Italiane, che volutamente

metto in maiuscolo, stanno alla base

della nutrizione in numerose filiere.

Purtroppo sonoprodotti e soluzioni tier

2 o tier 3, come si dice, e pertanto non

con brand o una visibilità percepibile

alle grandi masse. Mi piacerebbe tanto

che questa fosse l’occasione per farlo

capire a tanti cittadini del mondo in

visita. ‘volenti o nolenti tutti mangiano

una enormità di Made in Italy’”.