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progettare 379
APRILE
2014
25
al FRI, fondo rotativoper l’imprenditoria-
lità per la realizzazione di siti produttivi,
strutture commerciali in Paesi terzi e per
interventidimiglioramentoimpiantistico
eparcomacchine,einumerosistrumenti
nazionali del Ministero dello Sviluppo
Economico e di Simest. Strumenti che
occorre conoscere e sfruttare. “Ci so-
no ancora molte resistenze da supera-
re - spiega Federico Grianti, delegato
Assoretipmi per Milano e provincia -.
L’oggetto rete di impresa è ancora poco
conosciuto: ad oggi ce ne sono circa
700 già costituite, coinvolgendo poco
più di 3.500 imprese, nulla se pensiamo
al bacino di 4,2 milioni di PMI italiane”.
Unagrandeopportunitàda coglieree far
conoscere, superando le resistenze sto-
riche radicate nell’imprenditoria italiana:
primo fra tutti, l’individualismoe l’ideadi
dover superare e vincere la concorrenza,
concettooggi obsoletochedeve lasciare
spazio a concetti aggregativi.
Quindi,lagelosiaeilriserbosulleproprie
attività, che rende spesso difficile anche
il passaggio generazionale in azienda:
“Bisogna essere aperti e raccontare il
proprio business per fare business in-
sieme - spiega Grianti -.
Occorre rafforzare la fiducia tra le per-
sone, serve chiarezza nel definire chi
fa cosa, e serve positività, in quanto il
camminodi retenel quotidianoha le sue
difficoltà, inutile nasconderlo.
Ma gli esempi concreti di aziende che
aggregandosi hanno invertito il trend
negativo diffuso sono una realtà”. Ser-
ve allora guardarsi intorno, e chiedersi
con chi è possibile fare rete da subito,
raccogliere informazioni sulle reti e par-
larne,ancheconleistituzioni.“Abbiamo
eccellenze leader nel mondo e para-
dossalmente le nostre aziende sono in
crisi... - conclude Grianti -. E sono molti
i mercati che guardano al Made in Italy
e chiedono di entrare in contatto con
le nostre imprese: un’opportunità che
le singole imprese da sole spesso non
riescono a cogliere, ma che una vol-
ta aggregate possono realisticamente
sono di fatto agire
sull’elemento qualitativo
che compone il rating a-
ziendale, valorizzando l’ap-
partenenza a una rete in termini
di aumento della com-
petitivitàperun’impresa.
In tal modo le banche
possono supportare le
esigenze finanzia-
rie del singolo
partecipan-
te qualo-
ra siano
c o n -
n e s -
se alle
attività della
rete, coprire i
primi costi di co-
stituzione o agevolare la costituzione di
un fondo, o ancora andare a colmare le
differenze di cultura finanziaria che vi
possono essere tra imprese di diverse
dimensioni che entrano in una rete.
Tre fattori serve curare allora per con-
sentireallebanchedi averechiarocome,
a parità di numeri di altre aziende, la
partecipazione a una rete aumenti la
capacità creditizia di un’impresa: innan-
zitutto,chiarezzanellapartelegaleinfase
di costituzione, quindi quali vantaggi la
partecipazione alla rete porta all’impre-
sa, magari stilando un business plan
che evidenzi gli effetti positivi in termini
di fatturato e struttura dei costi per i par-
tecipanti, e infine lacoerenzaeconomica
e la sostenibilità del progetto.
Le reti di impresa sono uno degli stru-
menti più finanziati da fondi pubblici e
privati per l’impresa.
Molte sono difatti le iniziative di finanza
agevolata per innovazione di processo
e di prodotto e di internazionalizzazione
esplicitamente dirette anche alle reti di
impresa: basti pensare, a livello di Re-
gione Lombardia, agli 8 milioni di euro
a fondo perduto del Bando a sostegno
delle reti di impresa della Regione Lom-
bardiamessi a disposizione quest’anno,
Finanze e Ministero
dello Sviluppo Econo-
mico, e che ancora deve
essere redatto da questi
tre Ministeri. Per cui, per ora
è ancora necessario passare
per il notaio”. Infine, se la rete decide
di dotarsi di Fondo patrimoniale e ha
un Organo comune, può richiedere e
ottenere la soggettività giuridica, e ve-
nire iscritta al Registro delle Imprese
autonomamente come rete. La rete può
quindirichiedereuncodicefiscale,chele
consente ad esempio di aprire un conto
in banca intestato alla rete sul quale far
confluire i conferimenti di fondo patri-
moniale comune.
Si attende inveceancorauna risoluzione
da parte dell’Agenzia delle Entrate sulla
possibilitàdiavereanchesoggettivitàtri-
butaria, che consentirà alla rete di richie-
dere partita Iva: cosa ad oggi impossibi-
le, il che impedisce alla rete di emettere
o ricevere fatture, possibile limite per le
imprese che, in caso di una commessa
come rete, devono fatturare e ricevere
pagamenti ognunasingolarmenteper la
parte di lavoro competente, o decidere
che sia una sola a fatturare per tutte, con
successivo giro di fatturazione interna.
Reti e rating creditizio
Il contratto di rete promette anche di
rompere gli schemi di valutazione del
merito creditizio di un’impresa: se infatti
sono allo studio strumenti di rating più
approfonditi che permettano di inserire
i dati relativi alla rete, le banche già pos-
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