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za al rialzo nell’Allianz Risk Barometer

2018. Cinque anni fa erano al quindi-

cesimo posto, mentre nel 2018 sono al

secondo. Varie minacce come la viola-

zione dei dati, gli attacchi degli hacker o

l’interruzione di attività a seguito di un

blocco informatico, collocano questo ti-

po di rischio al primo posto in 11 Paesi

intervistati e nella regione delle Ameri-

che e al secondo posto in Europa e Asia

Pacifico. È anche considerato il rischio

più sottovalutato e il principale pericolo

a lungo termine. Eventi recenti come gli

attacchi WannaCry e Petya hanno causa-

to notevoli perdite finanziarie a un gran

numero di imprese. Altri, come Mirai,

il più grande attacco DDoS (Denial of

Service) mai sferrato contro le principali

piattaforme e servizi Internet in Europa

e Nord America alla fine del 2016, dimo-

stra i rischi dell’interconnessione e della

dipendenza che esiste, visto il condiviso

utilizzo delle infrastrutture e dei fornito-

ri di servizi Internet. A livello individua-

le, le carenze di sicurezza recentemen-

te individuate nei chip dei computer in

Company risks?

Associated

with digitalization

Underestimated for a long time, the

risk associated with digitalization and

IT system connectivity is an increasing

concern for Italian companies of all sizes

and sectors. The main company risks at

a global level are represented by business

interruption and IT risks. Even the

increased losses due to natural disasters are

also an increasing concern for companies,

especially in 2017 being the worst year.

This made climate change/increased

weather instability, the first of the top

ten major risks for businesses. While, the

impact of the risk of new technologies is one

of the fastest growing ones, as companies

recognize that innovations such as artificial

intelligence or self-driving cars could create

new responsibilities and large-scale losses

in the future, as well as opportunities. On

the contrary, companies are less concerned

about market developments than twelve

months ago.

In Italy, too, the risk most feared by

the companies is confirmed to be the

interruption of activities, reported by 51%

of businesses. In the second place there

are cyber risks, which with 38% gain two

positions, followed by natural disasters

(30%). Damage to reputation or image,

which moves from tenth to fourth place in

2018 is instead the most growing risk.

These are the main results of Allianz

Risk Barometer 2018, published every

year by Allianz Global Corporate &

Specialty, which for 2018 presents the

opinions of 1,911 people interviewed from

80 countries. The annual company risk

survey was conducted between Allianz

clients (global companies) and brokers.

The people interviewed were contacted

in October and November 2017. The

survey focused on large and medium-sized

companies.

marzo 2018

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Metodologia del Risk Barometer 2018

Il settimo Allianz Risk Barometer presenta le opinioni di 1.911 intervistati

provenienti da 80 Paesi. L’indagine annuale sui rischi aziendali è stata

condotta tra i clienti di Allianz (aziende globali) e i broker. Sono stati inoltre

intervistati consulenti in materia di rischio, underwriter, senior manager ed

esperti in sinistri nel settore delle assicurazioni corporate di Allianz Global

Corporate & Specialty e di altre entità di Allianz.

Gli intervistati sono stati contattati nei mesi di ottobre e novembre 2017.

L’indagine si è concentrata sulle grandi e piccole e medie imprese. Poiché

erano possibili risposte multiple per un massimo di due settori, sono state

registrate 2.376 risposte e 6.472 risposte sul rischio. Agli intervistati è stato

chiesto di selezionare i settori sui quali erano particolarmente informati e di

La maggior parte delle risposte (1.257 risposte ossia il 53%) provengono da

grandi aziende (con ricavi annui maggiori di 500 milioni di euro). Le medie

imprese (251-500 milioni di dollari di ricavi) hanno fornito 516 risposte (22%),

mentre le piccole imprese (con ricavi maggiori di 250 milioni di euro) hanno fornito

603 risposte, ossia il 25%. Hanno contribuito esperti di rischio di 22 settori.

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dalle posizioni rispetto all’anno precedente, sulla base delle percentuali.